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Fondazioni greche. L'Italia meridionale e la Sicilia (VIII e VII sec. a.C.) - Pier Giovanni Guzzo - copertina
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Fondazioni greche. L'Italia meridionale e la Sicilia (VIII e VII sec. a.C.)
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Fondazioni greche. L'Italia meridionale e la Sicilia (VIII e VII sec. a.C.) - Pier Giovanni Guzzo - copertina

Descrizione


Le ricerche archeologiche, le interpretazioni delle fonti letterarie antiche e le indagini archeometriche della seconda metà del XX secolo e del primo decennio del XXI hanno rinnovato profondamente la visione del fenomeno della "colonizzazione" greca in Italia meridionale e Sicilia. Parallelamente, si sono compiuti significativi progressi anche nello studio e nella conoscenza delle culture indigene e dei territori in cui i Greci posero i loro nuovi stanziamenti occidentali. Questo libro presenta queste nuove acquisizioni scientifiche nel quadro del rinnovamento e dell'ampliamento dei dati che la ricerca archeologica e storico-critica ha potuto fornire.
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Dettagli

2011
6 ottobre 2011
Libro universitario
412 p., Brossura
9788843061075
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Indice

Introduzione
1. L’età del Bronzo
Fonti scritte
Rapporto con la documentazione archeologica
Valutazione delle fonti scritte
Conoscenze archeologiche
Società indigene in Italia
2. I secoli bui
Indigeni in Calabria
Scambi con la Grecia
“Fenici” nel Mediterraneo
Sicilia e Iberia
Rotte per l’Italia e l’Iberia
Euboici in Libia e in Iberia
Cartagine
Euboici e “Fenici”
Documentazione archeologica
Documentazione archeologica in Sicilia e Italia meridionale
Ipotesi sulle rotte degli scambi
3. Pithecusa
Documentazione archeologica
Presenza di Indigeni
La necropoli greca
Fonti letterarie
Risorse naturali e manifatture
Ipotesi sulla società pithecusana
Scambi e diffusione culturale
Sviluppo nel tempo
4. Cuma
Insediamento indigeno
La tomba 104 Artiaco
Rapporti degli Indigeni con Greci ed Etruschi
Documentazione archeologica
Fonti letterarie
Proposta di ricostruzione
5. Zancle e Reggio
Fonti letterarie
“Fondazione” di Zancle
Documentazione archeologica
Zancle e Reggio nelle fonti letterarie
Oracolo di fondazione
Interpretazione dei motivi dell’apoikia
Mylai e Metauros
Messeni a Reggio
Documentazione archeologica
Cronologia
6. Nasso di Sicilia
Sistemi cronologici antichi
Cronologia archeologica
Rapporto tra cronologia antica e cronologia moderna
Indagini radiometriche e dendrocronologiche
Fonti letterarie
Fondazioni miste
Scopi della fondazione di Nasso
Documentazione archeologica
Greci e Siculi
Urbanistica di Nasso
Cronologia di Nasso
Rapporti con i “Fenici”
7. Leontinoi e Catane
Calcidesi e Siculi
Rapporti dei Calcidesi con Zancle, Siracusa e Megara Hyblea
Documentazione archeologica di Leontinoi
Fonti letterarie
Rapporti con i Siculi
Documentazione archeologica di Catane
8. Megara Hyblea
Fonti letterarie
Megaresi a Leontinoi
Thapsos
Morte di Lamis
Rapporti con il “re” Hyblon
Fondazione di Megara Hyblea
Documentazione archeologica
Urbanistica di Megara Hyblea
Agora ed edifici relativi
Tecniche costruttive
Selinunte
9. Siracusa
Documentazione archeologica
Gela
Fonti letterarie
Eretriesi e Corinzi a Corcira
Rapporti con i Siculi
Matrimoni misti
Urbanistica di Siracusa
Eloro
Himera
Camarina
10. Sibari
L’Acaia e Corinto
Opportunità della costa jonica
Insediamenti greci sulla costa jonica
Fondazione di Sibari
Poseidonia
Cronologia di Sibari
La tomba 325 di Pithecusa
Rapporti tra Achei ed Enotri
L’edificio V di Francavilla Marittima
11. Crotone
Fonti letterarie
Viaggio di Miscello
Cronologia della tradizione
Cronologia della fondazione
Documentazione archeologica
Rapporti con gli Indigeni
Deposito votivo dell’Heraion lacinio
Miti e religione in rapporto agli Indigeni
Fonti letterarie
Documentazione archeologica da Caulonia
Cronologia della fondazione di Caulonia
12. Taranto
Fonti letterarie
Confronto tra Antioco ed Eforo
Oracoli di fondazione
Satyrion
Porto di Taranto
Insediamenti japigi
Rapporti tra Parteni e Japigi
Interpretazioni moderne
Tarantini ed Achei
Tarantini e Cretesi
Documentazione archeologica
13. Locri Epizefiri
Origine dell’apoikia
Il promontorio Zefirio
Documentazione archeologica
Vicende della fondazione
Status sociale degli apoikoi
Ruolo delle donne
Il patto tra Locresi e Siculi
Matrimoni misti
Documentazione archeologica da Locri
Medma, Hipponion, Metauros
14. Siris
Fonti letterarie
Conoscenze archeologiche
I Colofoni in Occidente
Rapporti con i Choni
Documentazione archeologica
Siris fra Taranto e Sibari
Temistocle e Siris
15. Metaponto
Fonti letterarie
Siris e Metaponto
Miti e rapporti con gli Indigeni
L’Incoronata
Fondazione di Metaponto
La chora di Metaponto
Documentazione archeologica urbana
L’enagismos dei Neleidi
Qualche considerazione, per finire
Bibliografia

Valutazioni e recensioni

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Seph
Recensioni: 5/5

Libro molto bello e interessante, permettere di ricostruire le fondazioni delle colonie greche

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Anonimo
Recensioni: 5/5
Ottimo libro

Un volume ricchissimo, che consiglio a tutti coloro che sono interessati al mondo greco d'Occidente

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Recensioni

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Voce della critica

Il recente rinnovato interesse editoriale per l'archeologia dell'Italia meridionale e della Sicilia, già segnalato quasi un anno fa su queste pagine ("L'Indice", 2011, n. 9), a proposito dei contributi di Francesco Gioacchino La Torre (Sicilia e Magna Grecia. Archeologia della colonizzazione greca d'Occidente, Laterza, 2011) e di Mario Torelli (Dei e artigiani. Archeologie delle colonie greche d'Occidente, Laterza, 2011), trova ora con il volume di Pier Giovanni Guzzo un'ulteriore conferma e un nuovo terreno di sfida. Guzzo ha frequentato, lungamente e a più riprese, l'archeologia della Magna Grecia, cui ha dedicato lungo tutto il corso della sua attività di ricerca moltissimi contributi importanti; a lui si deve inoltre uno dei testi di sintesi più consultati degli anni ottanta (Le città scomparse della Magna Grecia, Newton Compton, 1982). Se la ripresa nell'ultimo decennio del dibattito sulla colonizzazione greca può aver costituito lo stimolo iniziale per la stesura di questo saggio, l'autore si cimenta in realtà con un'impresa molto più impegnativa e ambiziosa. Il saggio propone infatti una ricostruzione del quadro storico complessivo delle vicende relative alle prime fondazioni greche in Italia meridionale e in Sicilia, senza quella artificiosa separazione tra Magna Grecia e Sicilia che ha per decenni caratterizzato buona parte della storia degli studi. E si tratta di una ricostruzione di ampio respiro, sostenuta in ogni passaggio da una salda ed esplicitata consapevolezza interpretativa e sostanziata da una sterminata e aggiornatissima bibliografia di riferimento (il capitolo a essa destinato occupa ben 63 pagine). L'occasione permette inoltre a Guzzo di ripensare criticamente categorie interpretative consolidate e di confrontarsi dialetticamente con l'impostazione canonizzata nella storia degli studi: è qui esplicito il riferimento agli studi ormai classici di Thomas James Dunbabin e soprattutto a quelli di Jean Bérard (La Magna Grecia. Storia delle colonie greche dell'Italia meridionale, Einaudi, 1963, ed. orig. 1957). Certamente la necessità di un aggiornamento è oggi resa inevitabile dal notevole incremento dei dati archeologici disponibili, anche se lo studioso non evita di segnalare come all'incremento della conoscenza non sempre corrisponda una maggior capacità di trarre da quelle informazioni elementi per una più sicura ricostruzione storica. Come recita il sottotitolo del saggio, l'ambito cronologico preso in considerazione comprende i secoli VIII e VII, ritenendo che la fondazione di Metaponto possa essere identificata come l'atto finale della più precoce fase della cosiddetta colonizzazione, termine al quale l'autore preferisce sostituire quello di apoikia, onde sgomberare il campo da incongrue sovrapposizioni tra il concetto antico di colonizzazione e quello moderno. La trattazione viene condotta in ordine cronologico e per singole poleis (a partire da Pithecusa e fino a Metaponto) e non per area geografica di provenienza dei fondatori, poiché l'autore intende così enfatizzare le peculiarità specifiche di ogni ktisis. Ne derivano capitoli che nella loro articolazione interna si adattano a quelli che, allo stato attuale delle conoscenze, sono i caratteri distintivi più importanti di ogni apoikia. Lo stretto rapporto tra Zancle e Reggio ha fatto preferire in questo caso la trattazione delle due città in un unico capitolo, come pure nel caso di Catane, trattata quasi in appendice a Leontinoi. Di particolare interesse, e di indubbia novità, è la scelta di considerare più funzionale alla trattazione il riferimento a una maglia cronologica relativa, piuttosto che "proporre nuove cronologie assolute ad annum" dei contesti che vengono investigati. Un'analisi di ampio respiro dei movimenti di merci e di persone che interessarono il Mediterraneo tra l'età del Bronzo e i cosiddetti "secoli bui", con l'importante ruolo ora svolto dai "Fenici", precede i capitoli dedicati alle singole poleis coloniali. Nel saggio è sistematico il riferimento alle diverse tipologie di fonti, quelle scritte e quelle materiali, alle quali si deve necessariamente guardare quando ci si accinga a una ricostruzione storica che abbia qualche pretesa di serietà, e anche questa è una chiara e dichiarata indicazione metodologica. Delle due serie di fonti vengono segnalate incommensurabilità e contestuale inscindibilità, ne sono evidenziati limiti e differenze e ne viene proposta caso per caso una lettura critica e contestualizzata. La cautela delle interpretazioni deve tener conto, sul versante archeologico, di casualità e lacunosità dei dati, cui si aggiungono le incertezze nelle cronologie e la variabilità nell'affidabilità dei contesti, mentre le fonti letterarie dovranno essere sottoposte a una lettura più severa e attenta alle contraddizioni interne, onde evitare di incorrere nel rischio sempre presente di cadere nelle "trappole combinatorie". Esplicita è qui la diffidenza dell'autore verso la pregiudizialità di modelli euristici perseguiti "fedelmente, per non dire ciecamente" da alcuni ricercatori. Nella ricostruzione delle vicende dell'occupazione del suolo italiano è oggetto di attenta considerazione la dialettica, non sempre pacifica, che i Greci intrattennero con le popolazioni indigene che già l'abitavano, e a questo riguardo Guzzo segnala un certo rallentamento nello studio delle culture indigene, dopo l'accresciuto interesse che incontrarono negli anni novanta del secolo scorso. L'autore, che è stato soprintendente in varie regioni italiane e ha anche ricoperto per diversi anni il difficile incarico di soprintendente di Pompei senza mai dimenticare l'importanza politica del suo ruolo, non risparmia al lettore un serio monito quando segnala come la destinazione di minori risorse sia finanziarie che professionali alle soprintendenze archeologiche, come pure alle università, non possa che produrre inevitabilmente non solo una ridotta capacità di conoscenza, ma anche una diminuita possibilità di tutela, con la conseguenza ineluttabile della perdita definitiva delle informazioni storiche che quei contesti ancora conservano. E a questo grido di allarme, per lo più inascoltato, che si leva da più parti non si può che aggiungere la propria voce. Non resta dunque che auspicare che la "stirpe dei ricercatori" "resista alla nequizia dei tempi, così da sopravvivere" per poter proseguire nel compito, mai facile e dai risultati sempre provvisori, di guardare più da vicino una storia lontana di cui ci restano solo lacerti esposti all'erosione del tempo. Rosina Leone

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Conosci l'autore

Ha prestato servizio nelle Soprintendenze archeologiche della Calabria, dell’Emilia-Romagna, della Puglia, di Pompei. Dalle sue esperienze di lavoro ha tratto argomenti per le sue numerose pubblicazioni, sia in riviste scientifiche italiane e straniere sia in volumi monografici. In particolare alla storia antica e all’archeologia della Calabria ha dedicato molta parte delle proprie ricerche. È Accademico Linceo e membro del Consiglio Direttivo dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte. Nel 2019 esce per Rubbettino Storia e cultura dei Brettii.

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