I fiumi di Londra. Peter Grant. Vol. 1

Se la noia fosse un libro il suo titolo sarebbe sicuramente "I fiumi di Londra". Mi mancavano dieci pagine per terminarlo ma non ce l'ho fatta. Non so che libro abbia letto chi ha scritto la precedente recensione ma Aaronovitch non descrive affatto Londra in maniera fascinosa, - non la descrive affatto - il suo stile letterario oscilla tra il manuale per la patente B e l'elenco telefonico. Evidentemente è convinto che tutti vivano a Londra perché non si preoccupa minimamente di descrivere la topografia della città. I personaggi sono sagome di cartone, assolutamente inespressivi, insipidi e completamente dimenticabili. La trama è a dir poco imbarazzante. Zero suspense. Raramente mi era capitato di essere così deluso da una lettura, se ci fosse la possibilità di dare zero stelline lo farei. Se siete amanti della letteratura fantastica di qualità state alla larga da questo libro.

Un urban fantasy a sfondo poliziesco. Un binomio curioso che non mi era mai capitato, ma che ho apprezzato molto. Lo stile di Aaronovitch è scorrevole e piacevole, nonostante la trama piuttosto complessa. Se vi piacciono maghi, vampiri, spiriti della natura e fantasmi, e soprattutto se amate Londra, questo è il romanzo giusto. Le descrizioni della città sono affascinanti e intriganti e rendono perfettamente quell’alone grigio e misterioso che la capitale sembra avere dopo una certa ora. La storia è ben scritta e trascina verso un finale bizzarro e perfetto. Ma l’aspetto che più mi ha sorpresa è la scrittura piena di quello humor britannico che smorza anche i momenti più seri e rende il protagonista divertente e amabile. È il primo capitolo di una trilogia e sono curiosa di scoprire se Peter finirà l’apprendistato di mago!