Fiori di pelle

Fiori di pelle, silloge di poesia. Appena in tempo scopri che vivere purtroppo è bello. Appena in tempo scopri che lo scetticismo può essere riscattato da un incontro inaspettato, che la tristezza di un musicista può esser mitigata dalla visione del culo della pianista, che i pianti possono essere perdonati, appena in tempo scopri che, per quanti soli, non siamo capaci di solitudine. Fiori di pelle è una silloge di poesie dirette e introverse di Luca Sirotti. Il tempo che salva è condensato nell'attimo in cui lo sguardo si sposta, il momento in cui le cose, i fatti, le persone, inquadrate dalla visione laterale di pochi versi, smettono di essere scontate o sfrontate. Luca non fissa un passato compiuto, la sua forma verbale non rimanda a idiomi o dolori lontani dall'uso, nasce, piuttosto, dal sentimento degli eventi e delle esperienze nel loro accadere. Nella seconda parte, i suoi modi diventano paradossalmente più giovani, stemperati i toni più freddi e le pire di angry young man, Luca accende un nuovo fuoco, che guizza estroso e ironico alla fine di un ragionamento di poche parole, un fuoco con la lingua tagliente, che un po' scalda e un po' ferisce.