La fine degli Incas. La tragica distruzione di una civiltà millenaria

L'inizio della caduta degli Incas fino alla loro completa distruzione,come popolo,quindi come tradizioni e civiltà. Il libro racconta dell'arrivo di Francisco Pizarro e dell'uccisione di Atahualpa tra il 1530 ed il 1533,sino ad arrivare agli inizi del '600. Nelle fasi finali del racconto,l'autore ci narra delle scoperte archeologiche fatte in Perú nel '900,che hanno tentato di riportare alla luce le antiche città Inca. Libro completissimo.

Una illustrissima e laboriosa narrazione storica della crudele e sanguinosa conquista spagnola della terra occupata per più di un secolo dalla grandiosa civiltà incaica. Il comportamento del guerrieri spagnoli in codesta conquista è, secondo me, molto simile a quello dei nazisti nel XX secolo d.C.

Ottimo libro di Storia, quella vera. Racconta e soprattutto spiega in modo estremamente documentato e ricchissimo di fonti la vera conquista del popolo degli Incas da parte dei conquistadores spagnoli. Cita tutte le fonti a disposizione, riuscendo a narrare in modo cronologico i vari passaggi che portarono alla distruzione di una civilta’ tanto affascinante quanto misteriosa. Purtroppo infatti gli Incas non lasciarono nulla di scritto e le fonti sono unicament, per forza di cose, di matrice spagnola. Ma anche se in molti casi si contraddicono tra di esse e hanno un punto di vista unilaterale e di parte, ci consentono di capire cosa possa essere realmente successo tra il 1530 e il 1572. In sostanza dall’arrivo del primo contingente spagnolo nell’attuale Peru’ fino alla caduta dell’ultimo imperatore Inca, Tupac Amaru. Nell’ultimo capitolo l’autore entra in ambito archeologico e ci racconta le scoperte dei piu’ importanti siti Inca rimasti fino ai giorni nostri, parlando anche del famoso e ancora oggi misterioso “Machu Picchu”. Nonostante la lunghezza (631 pag) e’ una lettura comunque scorrevole e mai noiosa. Da censurare senza se e senza ma l’immagine di copertina (Chichen Itza, sito Maya in Guatemala...)...e’ come se un libro sulla storia di Atene avesse in copertina il Colosseo, o una biografia su Leonardo da Vinci, un dipinto di Raffaello o Michelangelo. Essendo la casa editrici di alto livello (Rizzoli) rimane un errore davvero grave ed imperdonabile