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Filosofia e vita civile. Carteggi con Marianna Bacinetti Florenzi Waddington, Francesco Fiorentino, Teorodo Jaja e Baldassare Labanca 1861-1884 - Donato Jaja - copertina
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Filosofia e vita civile. Carteggi con Marianna Bacinetti Florenzi Waddington, Francesco Fiorentino, Teorodo Jaja e Baldassare Labanca 1861-1884
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Filosofia e vita civile. Carteggi con Marianna Bacinetti Florenzi Waddington, Francesco Fiorentino, Teorodo Jaja e Baldassare Labanca 1861-1884 - Donato Jaja - copertina

Descrizione


La memoria di Donato Jaja si è affidata, come è noto, soprattutto all'esser stato il maestro, anzi un «secondo padre», di Giovanni Gentile. Così è stato lungo il Novecento, da Il secolo XX (1942) di Michele Federico Sciacca alla Storia della filosofia (1999) di Paolo Rossi e Carlo Augusto Viano attraverso la Storia della filosofia di Eugenio Garin. Era il risultato paradossale di quella effimera luce che l'allievo aveva di riflesso proiettato sul filosofo di Conversano, garantendogli sì la fuoriuscita dall'oblio, ma anche legandolo fatalmente agli incunaboli e ai precursori dell'attualismo.Per ritrovare Jaja nel suo tempo e nei suoi problemi bisognava cercarlo laddove storicamente si era collocato: alla conclusione delle vicende dell'hegelismo meridionale da Vera a Spaventa, «tardo epigono» - eppure forse una «delle sole voci autenticamente filosofiche del periodo» - come ebbe a definirlo nel 1973 Guido Oldrini in quel grande affresco de La cultura filosofica napoletana dell'Ottocento. Una definizione che sarebbe divenuta anni dopo un vero e proprio capitolo nella Napoli e i suoi filosofi (1990) dello studioso milanese.
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Dettagli

2017
1 gennaio 2017
464 p., Brossura
9788866115816

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Donato Jaja

Donato Jaja (Conversano 1839 – Pisa 1914) è stato uno dei più grandi filosofi della stagione neoidealistica italiana. Cominciato il suo percorso di studi a Bologna con il neokantiano Francesco Fiorentino, proseguì poi la sua formazione a Napoli, divenendo uno dei più valenti seguaci dell'hegelismo di Bertrando Spaventa. Mantenendo comunque una posizione assai originale rispetto alla scuola spaventiana, ottenne poi la cattedra di Filosofia Teoretica a Pisa, dove fu il maestro di Giovanni Gentile. Di carattere schivo e poco aperto alla sfera pubblica, la sua produzione fu assai ristretta, anche per via del continuo impegno dedicato a perfezionare i propri scritti. Tra le opere fondamentali: Origine storica ed esposizione della Critica della ragion pura di E....

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