I film nel cassetto

Spesso i film non fatti compongono una vera e propria filmografia sotterranea nella carriera dei registi. Questo libro fornisce la preziosa opportunità per entrare nella fucina creativa di uno dei maggiori cineasti della storia, lasciandoci immaginare come poteva cambiare la fisionomia di Antonioni se avesse portato a termine i progetti qui presentati. L'arco temporale va dagli anni Quaranta di "Terra verde" agli Ottanta de "La ciurma", quest'ultimo uno dei più dolorosi episodi della carriera antonioniana: più volte in procinto di essere realizzato, e ogni volta naufragato prima dell'inizio delle riprese. Chi ha letto i racconti di "Quel bowling sul Tevere" sa già che il regista ferrarese è stato anche una grande penna, e anche se lui stesso ribadiva la natura ibrida del cinema scritto, il suo esistere in un limbo non autonomo ma tendente alla concretizzazione audiovisiva, questi soggetti, trattamenti, sceneggiature sono una lettura affascinante. Ci si trova a pensare come sarebbe cambiata la percezione dell'autore dell'incomunicabilità se avesse potuto portare sullo schermo "Makaroni", a come si sarebbe inserito nell'alveo delle riscritture della Seconda Guerra Mondiale che la commedia all'italiana proponeva negli anni Sessanta. Ci si chiede come sarebbe stato l'approccio al cinema di elaborazione coloristica pre-digitale se invece di applicarsi a Cocteau fosse partito da Calvino, come si proponeva di fare "Il colore della gelosia". E quale rapporto con "Le amiche" avrebbe avuto "Le allegre ragazze del '24". Manca all'appello "Tecnicamente dolce", da recuperare nell'edizione Einaudi.