Il figlio del drago

Come per il primo libro, lo stile con cui Mancini scrive si conferma vincente. La storia cambia radicalmente, non si tratta più di un libro che copre migliaia di anni, ma è incentrato in tempi più ristretti, permettendo di dettagliare meglio i personaggi. E' impossibile non affezionarsi ad alcuni e odiarne altri Anche qui, libro divorato in pochi giorni. C'è qualche margine di miglioramento a livello di trama, forse un po' troppo complessa per essere perfetta in ogni dettaglio, ma per quanto mi riguarda Mancini si riconferma come uno degli autori emergenti italiani da seguire attentamente.

Perfetto proseguimento del primo libro, le paludi d'Athakah, questo romanzo sviluppa alcuni dei personaggi del primo capitolo della trilogia che narra in sostanza l'atavico odio che cova tra nani ed elfi. Dopo una prima parte 'preparatoria', qui si entra nel vivo di una guerra lunghissima e si conoscono meglio i caratteri dei personaggi principali, gli elfi e i nani che dominano sulle due specie in lotta per il predominio sul mondo. Un romanzo che lascerà gli appassionati del genere con il fiato sospeso fino all'ultima pagina.

Ottimo prosieguo del primo libro. Gli eventi precedentemente narrati cominciano a precipitare, portando rapidamente a una guerra totale (almeno per le proporzioni di un mondo fantasy medievale). Questo secondo capitolo è molto più votato all'azione, com'è giusto che fosse guardando agli eventi narrati. I personaggi, che il lettore ha visto letteralmente crescere nel primo episodio, vengono ulteriormente approfonditi e delineati, su tutti il folle Re Kalanath, protagonista e allo stesso tempo "antagonista di sé stesso". Nello svolgersi degli eventi ognuno compie il suo personale percorso, che porterà chi alla crescita interiore, chi al disincanto (povero Jyrien ^^), chi all'autodistruzione. Come nel primo libro, anche qui le capacità narrative dell'autore non deludono. Il libro scorre piacevolmente e senza intoppi.