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La figlia di Iorio
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figlia di Iorio

Descrizione


Ambientata in un remoto Abruzzo campestre, si ispira al celebre quadro omonimo di Michetti. Il complesso intreccio di vicende e conflitti, che vede protagonisti la meretrice Mila, il pastore Aligi e suo padre Lazaro, si conclude tragicamente con il parricidio e la morte drammatica di Mila, che per salvare la vita ad Aligi si accusa del suo delitto e viene condannata al rogo. Denominatore comune dell'opera è il dilatarsi della tragedia nel mito, con una profondità e universalità di sentimenti che superano i confini strettamente abruzzesi.
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Dettagli

1994
Tascabile
400 p.
9788804392965

Conosci l'autore

Gabriele D'Annunzio

1863, Pescara

Debuttò giovanissimo con la raccolta di versi Primo vere (1879), cui seguì nel 1882 Canto novo, nel quale è evidente l’imitazione di Carducci temperata da una già personale vena sensuale e naturalistica. A Roma, dove iniziò (ma non concluse) gli studi alla facoltà di lettere, D’Annunzio visse all’insegna della mondanità e dell’estetismo, sempre alla ricerca di nuove sensazioni in nome di un compiaciuto erotismo al quale sarebbe rimasto fedele sino alla fine con ossessive varianti. Dal decadentismo europeo assimilava, intanto, ideali di sensibilità e di raffinatezza e il gusto del tecnicismo formale: nacquero così, accanto ad alcune raccolte di versi, romanzi come Il piacere (1889), Giovanni Episcopo (1891)...

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