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Felicità e letteratura a Venezia. Maffei, Conti, Goldoni. Ediz. critica - Beatrice Alfonzetti - copertina
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Descrizione


'Nel Settecento Venezia è un formidabile laboratorio culturale, teatrale e politico. Da Padova e Verona Conti e Maffei si spostano, facendo la spola con Venezia, oltre che con le grandi capitali europee. A Venezia ci sono i teatri, gli stampatori, i salotti ed è in questi luoghi che i nostri protagonisti s'incontrano, si scambiano idee e libri, partecipano a feste in onore di capi di stato, altezze reali, corti, che soggiornano nella città lagunare. Accanto al mito della repubblica, Venezia è idealizzata come la città erede della romanità, come il luogo delle origini della nazione italica, celebrato con favole e versi cui partecipa anche Goldoni. La rete culturale qui ripercorsa si spinge, nei suoi intrecci, sino a Roma e Napoli e registra la forte presenza, fra altri, nel «Giornale dei letterati d'Italia», degli arcadi più influenti, come il custode Crescimbeni o il bolognese Martello, ma anche di Vico, Garofalo, Gravina e più di ogni altro del modenese Muratori. Fra conversazioni, salotti e teatri, si elaborano grandi progetti che riguardano i governi e dunque la pubblica felicità. Quest'ultima si dispiega nell'idea che la letteratura e soprattutto il teatro dovessero (...)'.
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Dettagli

2020
1 gennaio 2020
Libro universitario
232 p., Brossura
9788836130443

Conosci l'autore

insegna Letteratura italiana all’Università “Sapienza”. Studiosa di frontiera fra il teatro, la storia e la letteratura, ha pubblicato vari volumi: Il trionfo dello specchio su Pirandello; Teatro e tremuoto sul ‘giacobino’ F. S. Salfi; Congiure sull’intreccio fra politica e tragedia nel Settecento. Dal sistema dei divieti messi a fuoco nel Corpo di Cesare (1989) è derivata la proposta teorica di Drammaturgia della fine. Da Eschilo a Pasolini (2008).

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