I felici

In alcune parti un po' noioso, ma tiene compagnia sotto all'ombrellone.

“I felici”. Georg e Isabel sono una giovane coppia sposata, hanno un figlio piccolo e vivono un’esistenza piccolo borghese non facendosi mancare nulla. Tutto sembra procedere tranquillamente fino a che il loro piccolo mondo e le loro certezze sembrano sfaldarsi. Georg e Isabel entrano in un vortice di parole non dette, di confronti evitati o forse solo rimandati.. e sono proprio le parole non dette, le paure non condivise che creano questa distanza, invisibile ma logorante. E a questo punto ci si domanda cosa renda veramente felici? Il posto fisso, la casa dei sogni, la possibilità di potersi comprare ciò che si desidera... o è altro? È forse la capacità di godere e di essere felici delle piccole cose che ogni nuova giornata è in grado di portare con sè. Questo libro e i suoi protagonisti mi hanno trascinata nel loro caos, nei loro piccoli ma apparentemente insormontabili segreti, ho trattenuto il fiato, e li ho compresi anche se non sempre capiti, ma dopotutto ho sempre tifato per loro. Questo libro è per chi ha bisogno di riscoprire che per essere felici in fondo non serve tanto, solo la capacità di lasciarsi stupire dalle piccole cose.

Romanzo di una generazione inquieta, precaria nella vita così come negli affetti, vittima di promesse che il futuro non ha mantenuto. Il romanzo si dipana tra aspettative deluse, perdita di lavori, la necessità di doversi reinventare e di cambiare le proprie aspettative di vita. Tutto sembra portare al dramma finale, che però si stempera in un malinconico quotidiano a cui però ci si aggrappa per trovare di nuovo il proprio posto nel mondo.