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Fedone. Testo greco a fronte
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Descrizione


In uno dei più significativi dialoghi platonici, rivivono le ultime ore di Socrate. Pochi testi provenienti dall'antichità hanno destato la commozione dei lettori e il loro interesse come questo testo in cui il filosofo ateniese, condannato a morte per empietà, affida ai discepoli il suo testamento spirituale. Se si era congedato dai giudici che lo avevano condannato dicendo: "io vado, voi restate. Solo Dio conosce quale sia la sorte migliore", qui con la dimostrazione dell'immortalità dell'anima, la risposta a quella domanda è scontata. Ed è proprio in questo dialogo, inoltre, che vengono poste le basi delle dottrine platoniche della reminescenza e delle idee.
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Dettagli

2001
Tascabile
402 p.
9788817125208

Conosci l'autore

Platone

0, Atene

Nasce nel 427 a.C. da genitori aristocratici. La data è fissata da Apollodoro nella sua "Cronologia". Vive in un'Atene che aveva già perso la sua egemonia politica e culturale. In gioventù si dedica alla poesia ma accostatosi alla filosofia decide di distruggere tutte le opere precedenti. Discepolo di Socrate, lo pone al centro dei suoi Dialoghi socratici in cui è presentato l'insegnamento del Maestro. Nel 399 va a Megara e, dieci anni dopo, soggiorna in Italia  meridionale e in Sicilia. Nel 387 acquista un terreno e vi fonda la famosa Accademia (dal nome del parco detto di Accademo) , un centro di studi filosofici. Va nel 367 a Siracusa come pedagogo del sovrano Dionigi II, torna una terza volta a Siracusa nel 361....

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