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STEVENSON, ROBERT LOUIS, Favole, Le Lettere, 1992
FINK, GUIDO, R.L. Stevenson. Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, Lindau, 1990
scheda di Rognoni, F., L'Indice 1993, n. 3
Nella sua intelligente e divertente monografia sul "Dottor Jekyll" (un densissimo libriccino in cui le metamorfosi dello scienziato stevensoniano sono spiate dentro e fuori dal testo, e la sua progenie inseguita dovunque, dal "Visconte dimezzato" di Calvino a "quella congiunzione stellare di Buster Keaton e Samuel Beckett che s'intitola "Film""), fra i tanti ritorni del Doppio nell'opera di Stevenson, Guido Fink ricorda anche "la più bella e perfida e borghesiana delle sue 'Fables'", "La Casa di Eld". Questo piccolo capolavoro viene ora presentato in una traduzione di rara finezza (e con testo fronte), assieme a tutte le altre favole e al ghiribizzo "I personaggi del racconto", originariamente apparso in appendice a "L'isola del tesoro". Duplice l'interesse del libro: teorico, per la lucidità con cui i meccanismi della fiaba sono smontati e rimontati, in quella che equivale a una lezione di narratologia ante litteram, "pratico", per la claustrofobica levigatezza di queste miniature, un'ennesima dimostrazione che "a scrivere 'male' Stevenson non ci riusciva proprio" (Fink). Si tratta solo di divertimenti, almeno all'origine (e poi il genere "favola" è attualmente fin troppo in odore di serietà): ma la quasi impossibilità di riassumere e interpretare un pezzo come "La canzone del domani" - una storia fatta di vento, che si ripiega su se stessa in infinita regressione - suggerisce che, per una volta, l'abusatissimo aggettivo "kafkiano" forse non è fuori luogo.
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