Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Fato, il libero arbitrio - Pietro Pomponazzi - copertina
Fato, il libero arbitrio - Pietro Pomponazzi - copertina
Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 7 liste dei desideri
Fato, il libero arbitrio
Disponibilità immediata
57,00 €
-5% 60,00 €
57,00 € 60,00 € -5%
Disp. immediata
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
57,00 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Nani
60,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 4 giorni lavorativi disponibile in 4 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Bortoloso
60,00 € + 6,30 € Spedizione
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Multiservices
60,00 € + 7,50 € Spedizione
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
57,00 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Nani
60,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 4 giorni lavorativi disponibile in 4 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Bortoloso
60,00 € + 6,30 € Spedizione
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Multiservices
60,00 € + 7,50 € Spedizione
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Chiudi

Tutti i formati ed edizioni

Chiudi
Fato, il libero arbitrio - Pietro Pomponazzi - copertina

Dettagli

2005
1 giugno 2005
2 voll.
9788884192172

Conosci l'autore

Pietro Pomponazzi

(Mantova 1462 - Bologna 1525) filosofo italiano. Aristotelico, fautore di una concezione che risolveva in chiave naturalistica anche il problema dell’uomo, fu condannato dalla chiesa per aver negato l’immortalità dell’anima (De immortalitate animae, 1516). Si difese coll’Apologia (1519), sostenendo la teoria della doppia verità, quella della fede e quella della ragione. S. Speroni lo introduce come interlocutore del Dialogo delle lingue (1530-42) e lo fa sostenitore del dialetto e, più in generale, avversario di ogni formalismo linguistico. Sembra del resto che la sua stessa parlata fosse bizzarra: Bandello (novella III, 38) afferma che «pareva un giudeo tedesco che volesse imparare a parlare italiano».

Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore