Fantascienza e gnosticismo. Realtà alternative e mondi paralleli tra antico e moderno

Quest’ultimo libro di Ezio Albrile va a situarsi in una zona intellettuale intermedia dove il pensiero filosofico si incontra necessariamente con quello religioso e scientifico. Di qui il titolo “Fantascienza e Gnosticismo” che consente di ampliare l’indagine – con precisione e ricchezza bibliografica per gli studiosi – in particolare godibile nella trattazione dell’antica religiosità iranica. Il percorso storico della narrativa fantascientifica in rapporto ai fondamentali del pensiero gnostico è illustrato da Albrile con una documentazione e scrittura tale da fare di questo libro un testo originalissimo per l’approccio e di grande interesse specie per chiunque sia attratto anche da uno solo dei due termini presenti nel titolo. L’Autore volutamente in poche righe lascia intendere che il tema degli Universi Paralleli sotto l’aspetto fisico- cosmologico (e pure quantistico citando anche la teoria delle Stringhe), gli è presente, ma che la sua ricerca va in altra direzione, a più ampio respiro. Da qui il passo, riferito alla Sophia gnostica, di particolare intensità poetica e suggestiva che vale riportare: “Tornava dall’assenza, dal vuoto, dal nulla che per lei non costituiva un incidente di percorso, ma l’unica esperienza della sua realtà. La sola che abbia mai conosciuto, anche prima di ritrovarsi madre delle potenze planetarie”. L’attualità della ricerca scientifica sulla cosiddetta “Energia del vuoto” - se ce ne fosse bisogno - conferma il libro di Ezio Albrile come un luogo necessario primario - o complementare a seconda del punto di vista - di consapevolezza e riflessione proprio là dove la fantasia più azzardata e la frequentazione dei confini dell’Universo misurabile esercitano le loro arti. Lucio Castagneri

Sembra impossibile, eppure anche nell'orizzonte dello Gnosticismo (un universo tanto complesso e variegato quanto superficialmente conosciuto) esisteva una "preistoria della fantascienza", una sorta di Ur-Sci-Fi che, per molti versi (altrettanto inopinati), rispondeva a istanze analoghe a quelle che, in epoca contemporanea, sono alla base della fantascienza in quanto genere letterario strutturato e determinato. Come in parecchie altre occasioni, Albrile stupisce e spiazza per il suo approccio spregiudicato (nel senso etimologico di "scevro da pregiudizi"), aprendo vie interpretative inedite e affascinanti. Se posso permettermi un auspicio, sarebbe molto preziosa una sua incursione, più sistematica e meno rapsodica, anche nel mondo delle serie, alcune delle quali (penso in prima battuta, ovviamente, a "Westworld") presentano marcate reminiscenze gnostiche che meriterebbero un adeguato apprezzamento.

Un lavoro pregevole ed originale! Albrile si dimostra ancora una volta un autore al di fuori di ogni schema che riesce a battere sentieri inaspettati. Consigliatissimo!