La famiglia Potter

La morte accidentale di uno dei personaggi di questo romanzo scatena all’interno ed all’esterno di un ben costruito contesto famigliare il sospetto dell’omicidio. Ognuno dei diversi interpreti presenti nel racconto mostra così, in merito, un proprio modo di pensare e valutare gli eventi. Un mosaico di riflessioni che mettono in risalto lo scontro fra generazioni e tempi che cambiano; etichettando un certo tipo di mentalità, legata al passato, con il termine di “potterismo” (titolo originale dell’opera), derivato dal nome della famiglia di editori protagonisti della storia. L’affermazione del potere mediatico ricco, facile e diretto, ma anche risibile e bigotto, in contrapposizione ad una "stampa alternativa" che vorrebbe essere molto più educativa, ma non per questo più efficace. Libro da leggere ben attenti e concentrati, dal momento che nelle prime pagine sembra corrispondere ad uno dei tanti resoconti di tradizionale letteratura inglese di fine ‘800 (anche se il testo è del 1920), quella tutta discorsiva ed aderente ad un certo tipo di commedia brillante, ma che poi evolve in uno scrigno prezioso di osservazioni, intuizioni, considerazioni, riferimenti storici, valori e concetti ancora vivi e presenti al giorno d’oggi. Rose Macaulay, pressoché sconosciuta in Italia, è stata una affermata scrittrice inglese che del tipico humor britannico, e d’una buona dose di (comunque sofisticata) scorrevolezza descrittiva, ha fatto l’essenza del suo genio di indiretta educatrice; e non solo nel campo delle lettere. Narrativa d’alto lignaggio. C.Matar