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Recensioni Eugenio Finardi interpreta Vladimir Vysotsky. Il cantante al microfono

Eugenio Finardi interpreta Vladimir Vysotsky. Il cantante al microfono di Eugenio Finardi, Carlo Boccadoro, Sentieri Selvaggi
Recensioni: 5/5
Vladimir Vysotsky: ufficialmente un grande attore, in verità uno straordinario poeta, ma i cui versi non vengono stampati perché censurati dalle autorità sovietiche. E quindi Vysotsky viene obbligato a imbracciare la chitarra e cantare, cantare, cantare per far passare le sue parole di orecchio in orecchio per tutta l'URSS. Grazie a cassette registrate fortunosamente, la voce profonda, infiammata e dolente di "Volodja" Vysotsky diventa la voce di tutti coloro che si oppongono e dissentono dal conformismo di regime. Come De Andrè, cantò i perdenti che non si arrendono, gli sconfitti indomiti, gli idealisti disillusi. Come un bluesman la sua vita è fatta di dissipazione e disperazione: pur ignorato e boicottato diventa il poeta più popolare del suo paese, senza che di lui venga mai stampato un singolo verso. La notizia della sua scomparsa viene taciuta dalla stampa ufficiale, ma il grido 'Volodja è morto!' rimbalza nelle metropolitane e nelle strade di Mosca. Quasi un milione di persone seguono il suo funerale, e ancora oggi sulla sua tomba non mancano mai fiori e pensieri.
Sentieri selvaggi, uno dei più importanti ensemble italiani di musica classica contemporanea diretto da Carlo Boccadoro, ha invitato Eugenio Finardi a unirsi a loro per un progetto sull'opera del grandissimo cantautore russo le cui canzoni sono state ripensate e trascritte da Filippo Del Corno, compositore tra i più affermati delle ultime generazioni. Nasce così il progetto Il Cantante Al Microfono, un cd che getta un ponte tra la canzone d'autore e la musica classica contemporanea partendo dal grande attore, poeta e cantautore russo. Dal corpus delle sue oltre 500 canzoni Eugenio Finardi e Filippo Del Corno hanno scelto una decina di titoli fortemente rappresentativi della tensione etica, spirituale, politica e dell'ironia corrosiva che anima il lavoro di Vysotsky. Le canzoni, già tradotte in italiano da Sergio Secondiano Sacchi, sono state orchestrate per l'ensemble strumentale Sentieri selvaggi dallo stesso Del Corno, in una versione che mette in luce l'altissima qualità poetica e musicale dei versi di Vysotsky e permette il pieno dispiegamento della straordinaria potenza interpretativa di Eugenio Finardi. E' infatti diverso tempo che Finardi affianca alla sua attività di protagonista del rock d'autore italiano un approfondito e rigoroso lavoro di ricerca vocale, che lascerà stupiti chi non conosce il percorso che l'ha portato dal fado, al suo amato blues, fino alla classica contemporanea.)
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