Eugenetica e altri malanni

E' un libro di eccezionale valore, che ho letto con grande interesse e che ritengo sempre attuale nonostante la sua prima pubblicazione risalga al 1922. Ho apprezzato tantissimo il vasto numero di appendici presenti che forniscono un quadro più completo possibile del pensiero di alcuni fautori dell'eugenismo. E' bella, inoltre, la postfazione di Luigi Frigerio. Il grosso limite dell'edizione da me letta - quella del febbraio 2008 - è che mancano delle note esaustive a cui poter attingere nel corso della lettura: sono davvero tantissimi i personaggi, le opere e le organizzazioni citate ed ho fatto davvero molta fatica a orientarmi. Ad esempio, nell'opera si parla spesso di "fabianesimo" e "fabiano", ma nessuna nota esplicativa è presente in merito. Avrei anche voluto avere qualche notizia biografica di chi ha curato la prefazione: non avevo (e continuo a non avere) assolutamente idea di chi fosse Michael W. Perry. Senza note, la lettura del libro diventa poco accessibile e non può ambire ad un'ampia diffusione, cosa che, invece, vista l'importanza del tema trattato, sarebbe assai auspicabile. Il suo contesto storico - come ad esempio la guerra contro la Prussia quale elemento di arresto delle pretese degli intellettuali eugenici inglesi- sarebbe stato meritevole di un maggiore approfondimento nella pur valida introduzione. A tal proposito, io non avrei affidato quest'ultima ad un intellettuale politicamente impegnato, poiché così facendo si è corso il rischio di "imprigionare" il pensiero di Chesterton in una "gabbia" politica. Infatti, sono convinto che qualsiasi cornice ideologica rischia di frenare la saggia e ragionevole lotta contro l'eugenetica dell'autore, mentre un messaggio di tale portata dovrebbe essere reso assolutamente universale. Concludo dicendo che si tratta di un libro di grande saggezza per un appello senza tempo alla ragionevolezza. Auspico che la prossima edizione possa essere più libera da contesti e contingenze politiche del momento.