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L' etica moderna. Dalla riforma a Nietzsche - Sergio Cremaschi - copertina
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L' etica moderna. Dalla riforma a Nietzsche - Sergio Cremaschi - copertina

Descrizione


Il volume, secondo di una trilogia che presenta la storia deLL'etica, ricostruisce le vicende dell'etica moderna. La prima tappa della ricostruzione è la coesistenza non troppo pacifica fra i paradigmi della legge di natura, della casistica, dell'ars vivendi dal Quattrocento al Seicento. La seconda è la "nuova scienza della legge di natura" di Grozio e Pufendorf con le controversie seicentesche e settecentesche fra diverse versioni del nuovo paradigma. La terza è la sua suddivisione nei due paradigmi che dominarono poi la discussione per due secoli: l'etica kantiana e l'utilitarismo. La quarta è la successione di critiche feroci a entrambi i paradigmi da parte dei critici ottocenteschi deLl'Illuminismo. Le critiche nascevano dalla mancata comprensione delle intenzioni di Grozio e Pufendorf, che volevano salvare La tesi stoica e scolastica dell'esistenza di leggi morali universali su basi metodologiche nuove, tenendo conto della sfida scettica, e di Bentham e Kant che volevano proseguire questo progetto, seppure riorganizzandolo intorno a due teoremi alternativi. Le diatribe ancor oggi sollevate dai postmoderni e dagLi antimoderni partono dal rimprovero a Kant e Bentham di partire da assunzioni minimaLi, senza sforzarsi di capire perché, dopo lo scetticismo, ci fosse una ragione per adottare un tale punto di partenza.
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Dettagli

2007
15 marzo 2007
Libro universitario
336 p., Brossura
9788843040841
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Indice

Prefazione 1.Riformati e scolastici/Lutero sulla giustizia passiva e le buone opere/Calvino: volontarismo e predestinazione/ La scolastica barocca/Suárez su volontarismo e antivolontarismo/Suárez sulla legittimità del potere politico/La casistica e le Institutiones morales 2.Neoplatonici, neostoici, neoscettici/Gli umanisti aristotelici, neoplatonici, neoepicurei e neocinici/ L'economica e l'ars vivendi/I neostoici/I neoscettici/La moralistica 3.Neoagostiniani/I giansenisti sul puro amore, le virtù civili, la casistica/Nicole sulla conoscenza di sé/Nicole su amor proprio e carità/Nicole contro la virtù civile, per la civilité cristiana/Malebranche sull'amore dell'ordine 4.Grozio, Pufendorf e la nuova scienza morale/Grozio e la nuova scienza morale/ Mersenne e Gassendi/ Descartes e la morale come ultimo ramo dell'albero della filosofia/ Hobbes su scetticismo e nuova scienza morale/ Spinoza e la nuova scienza morale come scienza descrittiva/Locke: volontarismo e probabilismo/Pufendorf sul diritto naturale come scienza esatta/Pufendorf su enti morali e volontarismo/Pufendorf sull'autoconservazione e lo stato di natura come stato sociale 5.La versione empirista della nuova scienza morale: da Cumberland a Paley/Cumberland contro il volontarismo hobbesiano/Cumberland e il consequenzialismo teologico/Cumberland sulla benevolenza universale e l'amore di sé/Gay, Brown, Paley e il consequenzialismo teologico 6.La versione razionalista della nuova scienza morale: dai platonici di Cambridge a Price/I platonici di Cambridge/Shaftesbury e il senso morale/Clarke e l'evidenza a priori delle verità morali/Butler e la terza via fra volontarismo e scetticismo/Price e l'evidenza razionale delle verità morali 7.Leibniz e il compromesso fra nuova scienza morale e aristotelismo/Leibniz contro il volontarismo/Leibniz sull'amore Leibniz sulla "place d'autrui" e il consequenzialismo teologico/Thomasius, Wolff, Crusius 8.Il Settecento francese senza la nuova scienza morale: interessi e sentimenti/La genealogia delle idee di virtù e vizio/Maupertuis e l'aritmetica morale/I philosophes e l'armonia degli interessi/Rousseau sulla corruzione, l'amore di sé, la virtù/Sade e i pregi del vizio 9.La scienza morale sperimentale: da Hutcheson a Adam Smith/Il paradosso di Mandeville/Hutcheson sulla legge di natura e le facoltà morali/Hume sulla filosofia morale sperimentale e i principi intermedi/La 'legge di Hume'/Hume sul fellow-feeling/Hume su virtù naturali, virtù artificiali e piacere disinteressato per l'utilità/Smith: la metaetica antirealista/Smith sull'autoinganno e il paradosso della felicità/Smith sulla simpatia e lo spettatore imparziale/Smith sul paradosso del giudizio morale/Reid sulla confutazione dello scetticismo e l'evidenza del dovere 10.L'etica kantiana/La metaetica kantiana: l'epistemologia morale/La metaetica kantiana: l'ontologia morale/La metaetica kantiana: la psicologia morale/ L'etica normativa kantiana/ Kant e l'impossibilità dell'etica applicata/L'antropologia morale kantiana/Civilizzazione e moralizzazione/La teologia su basi morali e l'origine del male/Fichte e la trasformazione della filosofia teoretica in filosofia pratica 11.Bentham e l'utilitarismo/La teoria linguistica/ Ontologia morale, psicologia, teoria dell'azione/Il principio della massima felicità/La critica all'etica religiosa/La nuova morale/Interesse e dovere/Le virtù/ Etica privata e legislazione 12.Prosecutori dell'illuminismo: giudaismo liberale e teologia liberale/Mendelssohn/Maimon/La haskala e il giudaismo liberale/La teologia liberale 13.Critici dell'illuminismo/Il romanticismo e la realizzazione dell'individualità come sommo bene/Hegel: la storia come realizzarsi della libertà/Hegel: la virtù, il corso del mondo e l'anima bella/Hegel: moralità ed eticità/Marx: la prassi oltre la dicotomia fra essere e dover essere/ Schopenhauer: la compassione/Kierkegaard: la fede oltre l'etica 14.Prosecutori dell'illuminismo: intuizionisti e utilitaristi/Whewell e la critica all'utilitarismo/Whewell su morale e filosofia della morale/Whewell sulla norma suprema/Whewell sui conflitti fra doveri/Mill e la prova del principio di utilità/Mill e l'utilitarismo eudemonistico/ Mill sulle norme 15.Prosecutori dell'illuminismo: neokantiani e positivisti/Il neokantismo: la scuola di Marburgo/Il neokantismo: la scuola del Baden/Il criticismo francese/I neoidealisti inglesi/Il positivismo di Comte e l'invenzione dell'altruismo/Il darwinismo sociale/L'etica dell'umanità di Wundt 16.Postilluministi: Sidgwick/La critica dell'intuizionismo/L'egoismo etico/La critica all'utilitarismo 17.Postilluministi: Durkheim/La sociologia come fisica dei costumi/La morale come fisica dei costumi e come scienza pratica/Sull'etica kantiana, l'utilitarismo, il darwinismo sociale/La variabilità delle morali/La morale laica come sociodicea 18.Postilluministi: Nietzsche/Il dionisiaco/La decostruzione del mondo dei valori/La duplice genealogia delle morali/L'ascetismo e il nichilismo/L'etica normativa dell'autorealizzazione / Bibliografia /

Voce della critica

In questo volume, Sergio Cremaschi pubblica la seconda parte della sua storia dell'etica filosofica, di cui nel 2005 è già uscito da Carocci il tomo dedicato all'etica del Novecento (deve ancora apparire la prima parte, sull'etica antica e medievale). Cremaschi parte dalle "dottrine dei riformati, degli scolastici barocchi, degli umanisti cui Grozio reagisce dando luogo alla svolta del 1625 che segna l'atto di nascita della 'nuova scienza morale'" e si spinge fino ai tre autori che a parer suo sanciscono il superamento definitivo del "progetto della modernità", cioè Sidgwick, Durkheim e Nietzsche.
Il protagonista del libro è per l'appunto l'impresa di edificare una scienza dell'etica, che secondo Cremaschi sarebbe sostanzialmente animata dall'intento di "salvare i contenuti della scolastica, cioè l'idea di diritti e norme universali e giustificabili razionalmente, ma su basi metodologiche nuove, inattaccabili dal neoscetticismo", riproponendo la tesi "dell'esistenza di leggi morali oggettive che la ragione umana può conoscere". Questa strategia, conclude Cremaschi, accomuna autori tanto diversi come "Grozio, Pufendorf, Leibniz, Price, Adam Smith, Bentham e Kant" e sostanzialmente consiste nel tentativo di tracciare una terza via fra aristotelismo e scetticismo, ma anche fra scetticismo e calvinismo, o vari tipi di volontarismo teologico. Si tratta del progetto dell'Illuminismo, come si vede anche solo scorrendo gli autori discussi nella seconda parte del volume, divisi tra prosecutori e critici dell'Illuminismo.
L'elemento essenziale, e di pregio, della storia dell'etica di Cremaschi sta nel fatto che l'autore, oltre a una chiara ipotesi interpretativa dell'evoluzione storica dell'etica filosofica, presenta una diagnosi di ciò che a suo parere ha condotto molti dei contemporanei a fraintendere la natura di questo progetto comune di tutta la modernità. Secondo Cremaschi, non si valuta il progetto, ma se ne criticano i presupposti minimali, senza capire le ragioni di questo minimalismo, che stanno appunto nel tentativo di fondare l'etica tenendo conto delle critiche scettiche, a livello sia epistemologico, sia sostantivo. La storia tracciata da Cremaschi mira insomma a riconciliare con il progetto della modernità e a mostrare la vacuità di certe frettolose fughe postmoderne. La conclusione dell'autore in questo e nel volume che precede è all'insegna di un ottimismo provocatorio (almeno per quanto riguarda la teoria): "La morte dell'etica non c'è mai stata, il relativismo etico non è il pericolo più imminente da cui mettere in guardia le giovani generazioni, l'Occidente non è rimasto senza radici". E nel volume sull'etica del Novecento Cremaschi annunciava "il migliore degli scenari possibili: (…) ci troviamo seduti intorno a un tavolo sul quale stanno prevalendo le ragioni della ragionevolezza, quelle che possono essere fatte valere anche quando non concordino le visioni generali, quelle invocate dagli illuministi in nome del sogno di un mondo senza roghi, senza guerre, senza schiavitù".
Ovviamente, anche chi ritenga del tutto condivisibile il quadro d'insieme (come chi scrive), può nutrire dubbi di dettaglio su alcuni particolari. Ad esempio, la preponderanza da Cremaschi assegnata al tentativo di dare vita a una scienza della legge naturale offusca un po' quei paradigmi completamente estranei all'impostazione giusnaturalista, come le varie etiche delle virtù del Settecento e l'utilitarismo classico. O, ancora, l'articolazione dei vari modelli di scienza etica viene presentata tramite le tesi dei vari autori, ma in qualche caso si fatica a coglierne le differenziazioni interne: ad esempio, la distinzione fra scienza dell'etica empirista e scienza sperimentale della natura umana non risulta immediatamente perspicua, soprattutto perché Cremaschi pare limitare il primo modello ai conseguenzialisti teologici pre-benthamiani. Ma il quadro d'insieme rimane chiaro e adempie perfettamente al duplice compito di fornire un resoconto valido tanto per il neofita quanto per l'esperto, cosa che rende il libro utilissimo sia per la didattica, sia per la ricerca.
Le ricostruzioni dei singoli autori sono molto acute, dense di citazioni e sempre caratterizzate dalla capacità di ricollegare l'autore trattato ai suoi predecessori. Inoltre, Cremaschi chiude ogni capitolo con un'efficace, anche se stringata, storia della fortuna e delle riprese, e spesso dei fraintendimenti, degli autori considerati. In molti casi, i profili contengono osservazioni molto acute e letture inedite. Questo soprattutto nel caso di Kant, che da solo occupa trenta pagine del volume. Cremaschi considera l'etica kantiana in tutte le sue sfaccettature, prestando attenzione al ruolo svolto in essa dal giudizio nei casi di conflitto fra doveri e dalla nozione di "virtù": in tal modo difendendo il pensiero di Kant da alcune note obiezioni, secondo cui esso si affiderebbe in maniera meccanica a regole e principi. Ma anche i capitoli su Bentham e Mill contengono notazioni acute e al corrente dello stato attuale del dibattito su questi autori. Il volume si chiude con una ricca bibliografia. Gianfranco Pellegrino

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Sergio Cremaschi

già professore di Filosofia morale all'Università del Piemonte Orientale e docente o ricercatore visitante ad alcune università estere, a New York, Gerusalemme, Oxford. La sua attività di ricerca verte su etica e filosofia dell’economia. Fra le sue pubblicazioni: L’automa spirituale. La teoria della mente e delle passioni in Spinoza (1979); Il sistema della ricchezza. Problema del metodo ed economia politica in Adam Smith (1984); Filosofia analitica e filosofia continentale (con K. O. Apel e altri, 1997); L’etica del Novecento (2005); L’etica moderna (2007); Breve storia dell’etica (2012); Normativity within the Bounds of Plural Reasons. The Applied Ethics Revolution (2007); Utilitarianism and Malthus’s Virtue Ethics. Respectable,...

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