Un' etica del lettore

Un aureo libretto, molto stringato eppure ricco di significato, estremamente prezioso per chi voglia riflettere sui valori etici impliciti nell’atto della lettura, in particolare per coloro che credono che l’esperienza della lettura sia la presa di contatto “con una verità ancora inesplorata del proprio essere”, ma che non si riduce a un monologo bensì è “ l’incontro con un altro uomo”. L’etica della lettura, scrive l’autore, è “una esperienza della libertà compresente nel pieno riconoscimento dell’altro”. Nel momento in cui si dialoga con l’io della poesia o il personaggio di un romanzo “è come se lo si chiamasse a diventare una parte di sé e si fruisse potenzialmente di una vita moltiplicata”. Ecco perché la letteratura è, per l’autore, un “acceleratore della coscienza” (come scrisse Iosif Brodskij) e la migliore “polizza di assicurazione morale” disponibile, in quanto ci educa all’altro “nella sua distinzione e nella sua privatezza”.

Discreto ma interessante.

Ho letto il libro faticosamente. Ci sono alcuni concetti interessanti, anche se non particolarmente originali.L'esposizione e il linguaggio,però,si presentano 'involuti' dal punto di vista comunicativo. le capacità divulgative sono scarsissime.Non giungo ad affermare che ci sia un uso 'autoritario' del linguaggio,ma talvolta ho provato irritazione per l'apetto 'cattedratico-baronale' del testo. Mi aspettavo molto di più!