Eterno ritorno

Spiazzamento, questa la prima sensazione che si prova inoltrandosi nella lettura, se solo per un attimo si pensa a "Doppio tempo". Costruito secondo i canoni del giallo, i fili all' inizio sciolti finiscono poi per unirsi in un finale catartico. I protagonisti negativi del libro sono, guarda caso, tutti maschietti: come non pensare diversamente leggendo i passaggi di pg. 46 con la descrizione di uno stupro "entomologico" in cui si definisce il moscone "solito maschio approfittatore" e di pg.104 , in cui i pensieri maschili sono riassunti nella frase "se la sarebbe fatta all' istante", dimostrando così la scrittrice di essersi immedesimata perfettamente nei panni del maschio predatore. Vengono affrontati o soltanto sfiorati diversi argomenti, dalla reincarnazione alle devianti mode giovanili, alla ricerca scientifica non sempre sfruttata a fin di bene: sullo sfondo una spietata critica della società contemporanea alle prese con il massiccio e illusorio ricorso alla chirurgia estetica, alla vana ricerca di un elisir di lunga vita. Tra le pagine vengono evocati "Il ritratto di Dorian Gray" di Oscar Wilde e "La metamorfosi" di Kafka: il frate ricorda il fra Cristoforo di manzoniana memoria, come questi ritiratosi in convento dopo un'esperienza che ha sconvolto la propria anima. E l' autrice si riserva anche una non tanto piccola parte, perché sotto quel "Lo" forse si cela davvero lei, che forse sogna proprio di poter librarsi in volo e poter osservare dall' alto le miserie umane. Curiosa la tecnica usata da Lo per comunicare, simile al giovanilistico linguaggio usato per la messaggistica telefonica.Il romanzo mi è piaciuto per l' accattivante intreccio e per la coinvolgente descrizione dei personaggi principali.