Eternal Something

Quello che era iniziata come un’idea semplice è poi evoluta in qualcosa di molto più complesso nel momento in cui il produttore Daniel Brandt, con base tra Berlino e Londra, ha iniziato a viaggiare per il mondo, sperimentando con altri artisti e differenti strumenti musicali. Dai primi giorni nella capanna del padre nella campagna tedesca, dove Daniel aveva accesso soltanto a piatti da batteria di varie forme e modelli, all’essere circondato da chitarre a Joshua Tree, attraverso un viaggio inaspettato che è progredito in quello che è diventato il suo primo album solista. Daniel suona quasi tutti gli strumenti sull’album con le sole eccezioni degli amici musicisti Florian Juncker al trombone, Manu Delago al alcune percussioni e Andreas Voss al violoncello. Dal suo studio di Berlino Brandt ha creato un album che racchiude in sé l'idea che, nonostante si imposti una particolare visione creativa, influenze e ambienti esterni altereranno sempre il processo, e creeranno un “Eternal Something”.