L' età dei sogni

Le prime 300 pagine sono pesanti e poco scorrevoli. Nel descrivere la storia di Charles, della sua vita condizionata prima dalla presenza, poi dal ricordo della vitale e generosa Anouk; della sua infanzia su cui domina la memoria di Tata, un ometto pieno di gingilli, brioso e vivace; della sua, ormai finita, amicizia con Alex, della sua maturità incentrata sul lavoro, l'autrice si perde in mille rivoli, spesso poco chiari, in tante sottostorie. Al punto che la tentazione di appoggiare il libro sul comodino ed abbandonarlo lì è fortissima. Poi a circa metà la storia prende quota. Kate travolge non solo il protagonista ma anche il lettore. La sua allegra arca di Noè, la sua informale tribù di bambini ed animali è così inusuale e poetica da appassionare fino all'epilogo. "Tutto quello che palpitava ancora, loro lo assorbivano. Bazzicare intorno alla loro allegria, alla loro forza, alla loro ? aristocrazia? I cortili, la tavola, i prati, i materassi erano una sfilata continua e ogni giorno portava in premio facce nuove". Il voto è una media tra il 2 (generoso) della prima parte e un abbondante 4 della seconda. Altalenante.

Non credo che neppure lei abbia ben capito di cosa stesse parlando. Un libro che non ha né capo né coda, fatto di poco ma confezionato con tante parole. Inutile perdere tempo ad acquistarlo e soprattutto a leggerlo. C'è ben di meglio in giro!

Libro lento e prolisso, oltre che la lettura difficile, anche il contenuto spesso ripetitivo non aiutava a procedere.