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L' estensione dell'intelligenza. Guida all'informatica per filosofi
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1996
1 febbraio 1996
Libro tecnico professionale
256 p.
9788871445687

Voce della critica


recensione di Paternoster, A., L'Indice 1996, n.11

Per tutti coloro che a diverso titolo si occupano di filosofia può risultare prezioso questo volume, che fa parte della collana "Informatica per" dell'editore Armando. Come si può giudicare dalla collana e dal sottotitolo, il libro si propone principalmente come guida, come strumento di supporto per il filosofo che si avventura nei territori informatici. Tuttavia, non mancano alcune riflessioni sia sulle trasformazioni culturali indotte dalla prima fase dell'informatica (la storia recente), sia su quelle che l'informatizzazione di massa sta provocando e provocherà.
Innanzitutto, guida per chi? Ovvero: qual è il livello di cultura informatica presupposto dal testo? Nei primi capitoli l'autore sembra rivolgersi a chi comincia da zero: c'è, per esempio, una snella ma esaustiva introduzione all'elaboratore, nella quale spicca un paragrafo assai ben fatto e quanto mai opportuno, "Dentro il negozio", che in poche e sagge parole spiega tutto ciò che c'è da sapere (e non è poi molto) per acquistare un personal computer. Tuttavia, nelle pagine successive, il taglio espositivo, vuoi per la rapidità con cui vengono affrontati i diversi temi, vuoi per una certa sommarietà delle indicazioni operative, pare adattarsi meglio a utenti che già usino il computer (tipicamente per elaborare testi) e vogliano saperne un po' di più. Il destinatario ideale è insomma una figura intermedia tra il principiante e l'utente sofisticato, desideroso in particolare di scoprire le risorse filosofiche disponibili in rete.
Il catalogo di queste ultime è in effetti molto ricco. È chiaro, e ne è ben consapevole l'autore, che a causa dell'elevatissima dinamicità delle informazioni messe a disposizione su Internet, questo tipo di indicazioni rischia di dover essere aggiornato nel momento stesso dell'uscita del libro. Inoltre, l'uso di strumenti come Netscape (un noto software per il reperimento di informazioni in rete) si apprende più facilmente con l'esperienza diretta che con la lettura di un manuale. Questa doppia maledizione incombe inevitabilmente su tutti coloro che, pur meritoriamente, cercano di facilitare l'approccio alle più recenti tecnologie dell'informazione tramite uno strumento tradizionale come il libro-manuale. Nondimeno, la scelta di indirizzi Web proposti è davvero molto ricca e aggiornata, e costituisce un'eccellente base di partenza per il filosofo-navigatore nel network.
Riguardo a quale uso fare degli strumenti, l'autore cerca di offrire una panoramica a trecentosessanta gradi. Le applicazioni presentate vanno dalla consultazione di banche dati on line (per esempio, cataloghi di biblioteche) all'ideometria (che consiste, grosso modo, nell'applicare in modo parallelo su disparati dati in formato elettronico una serie di ricerche quantitative e comparative), dai software didattici all'analisi testuale. Ne segue che se, da un lato, tutti, dal ricercatore all'insegnante, dallo studente all'umanista non filosofo, potranno trovare qualcosa di utile, dall'altro alcuni temi non vengono sviluppati in modo approfondito. Per esempio, il capitolo sulla didattica della filosofia appare un po' superficiale ed eccessivamente incentrato sui programmi per l'insegnamento della logica, laddove la presenza di insegnanti di filosofia di formazione analitica nelle nostre scuole superiori è certamente assai marginale. Sono semmai alcuni insegnanti di matematica, tipicamente i più motivati tra coloro che hanno seguito i corsi del Piano Nazionale Informatica, i pochi meritevoli che hanno introdotto l'insegnamento della logica nella scuola superiore. Naturalmente, l'aver considerato quasi esclusivamente la logica dipende anche da quella che è la reale disponibilità di prodotti, oltre che dall'esperienza diretta che l'autore ha maturato all'Università di Oxford.
In generale il libro tratta molti temi in relativamente poche pagine e in qualche caso ciò si traduce in una inevitabile superficialità. Il paragrafo introduttivo ai database, assai approssimativo e poco comprensibile per un novizio, ne è un esempio lampante. L'autore ha tuttavia sempre cura di fornire, anche nei capitoli meno elaborati, diverse indicazioni bibliografiche e di prodotti (testi classici in formato elettronico, riviste, software disponibili in rete o su Cd-Rom), cosicché, nel complesso, questo volume può a buon diritto essere considerato un'utile guida pratica, in specie al reperimento di informazioni filosofiche in Internet, un tipo di competenza che è alla base della maggior parte delle applicazioni presentate.
La parte più "speculativa" non contempla tesi particolarmente inedite, n‚ questo è l'intento dell'autore. Floridi insiste, a mio avviso opportunamente, sul problema dell'accessibilità e della governabilità dell'enciclopedia elettronica, problema che viene presentato come una sfida costante nella storia della cultura. Dall'invenzione della stampa in poi, infatti, il moltiplicarsi delle conoscenze accessibili ha posto il problema della loro gestione; così, "Internet è solo una fase dell'infinito processo autoregolativo mediante il quale l'enciclopedia umana si sforza costantemente di rispondere al suo stesso incremento". In questa cornice storica, la peculiarità dell'informatica risiede nella sua capacità di fornire, nello stesso tempo, crescente disponibilità di informazione e strumenti più potenti per la sua effettiva fruibilità. Ciò induce a guardare con un certo ottimismo al futuro, purché - come osserva Floridi nel paragrafo conclusivo - le diverse istituzioni culturali vogliano e sappiano farsi carico dei diversi problemi di gestione, inclusi quelli di qualità e integrità dell'informazione. Qualche altra riflessione suona invece eccessivamente scontata: per esempio, sono convinto che molti insegnanti saranno annoiati e infastiditi dallo "scoprire" che la scuola dovrà insegnare a imparare, capire, risolvere e decidere, piuttosto che trasmettere nozioni. Che questo sia lo scopo primario dell'attività didattica lo si sapeva molto prima della rivoluzione informatica, e sentirselo dire rischia di provocare proprio quell'atteggiamento di rifiuto che Floridi attribuisce invece, a mio parere in modo abbastanza misterioso e comunque non argomentato, al funzionalismo computazionale, cioè all'analogia (peraltro oggi messa in discussione) tra cervello/mente e hardware/software di un elaboratore.
L'autore non me ne voglia se chiudo con una battuta. L'ossessione per l'uso di un linguaggio 'politically correct' finisce talora per produrre effetti umoristicamente contrari a quelli voluti: così, nella prima parte del libro, scopriamo che a essere incompetenti e imbranate sono sempre le lettrici, e a correre in loro aiuto sono i fidanzati. Senza malizia.

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Conosci l'autore

Luciano Floridi

1964, Roma

Luciano Floridi, una delle voci più autorevoli della filosofia contemporanea, è professore ordinario di Filosofia ed Etica dell’informazione all’Università di Oxford, dove dirige il Digital Ethics Lab, e chairman del Data Ethics Group dell’Alan Turing Institute, l’istituto britannico per la data science. In Italia ha pubblicato numerosi saggi tra cui: L'estensione dell'intelligenza. Guida all'informatica per filosofi (Armando editore 1996); Internet (il Saggiatore 1997); Infosfera. Etica e filosofia nell'età dell'informazione (Giappichelli 2009); La quarta rivoluzione. Come l’infosfera sta trasformando il mondo (Raffaello Cortina 2017); Pensare l'infosfera. La filosofia come design concettuale (Raffaello Cortina 2020).

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