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Mi sembra di rivedere me stessa, tra queste pagine: la spiaggia, gli amici, il mare, il bagno, l'odore di cabina, la merenda e la sabbia che si intrufola dappertutto. ...E sono trascorsi 20 anni! Un libro più per gli adulti che vogliono ricordare un'estate dell'infanzia, piuttosto che un libro per ragazzi. Un'estate...forse non proprio "gigante", ma sicuramente da ricordare.
Recensioni
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Più che un diario, è una sorta di documento testimoniale di una tredicenne, voce narrante, sull'ultima estate della sua preadolescenza, un'estate di passaggio, e quindi memorabile, verso un ignoto che viene spiato e intravisto ma non ancora bramato. Un brano riassume perfettamente, perché visivamente, l'ineffabilità di questo momento di transizione: "Ludovica è diventata bellissima. Ha quattordici anni, da piccole stavamo sempre insieme (...) Adesso è come se lei fosse scattata in avanti di botto, quell'anno che ci divide è il Fosso di Helm (...) Non abbiamo più niente da dirci (...) la guardo e la ascolto (...) ma non è per cercare di rubarle i segreti (...) era destinata a diventare questa Ludovica che presto si berrà la notte e i ragazzi in un solo lungo sorso". La nostra tredicenne vive circondata da una banda di bambini che dirige, controlla, coccola, consola, sgrida, come una "babysitter della spiaggia". Non è ancora grande come quelle con seno, lucidalabbra, magliette senza pancia, ombelico scoperto. "Ma lasciali perdere, quei bambini. Quand'è che cresci, eh?" le dice la nonna. Ma lei non è proprio sicura di volere crescere, di voler staccare l'ombra da terra: per adesso ha la sensazione di non essere né di qua né di là, come due Peter Pan, due metà che per ora non si ricongiungono, non fanno un intero, fanno ancora niente. Intanto, in un'estate segnata dai simboli dell'attualità - le Nike, i telefonini, Eminem, Johnny Depp e La maledizione della prima luna , i "bambini divorziati", il Club Pantani - la nostra si innamora, forse senza accorgersene nemmeno, di uno più grande e incontra la morte. Alzi la mano chi non ha mai passato un'estate come questa con un passo sospeso di cicogna su una linea d'ombra. Beatrice Masini scrive con ritmo e stile avvolgenti e coinvolgenti per lettori e soprattutto lettrici capaci di crogiolarsi nella lentezza di una stagione (e di una scrittura) dove non succede niente ma tutto cambia.
Fernando Rotondo
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