Espiazioni collettive

Mi è piaciuto molto questo romanzo che in sé mescola caratteristiche del genere giallo con quelle del thriller e, non vorrei sbagliarmi, ma ho ravvisato alcuni elementi horror in certe scene, come quella iniziale: davvero agghiacciante e macabra. Mi sono venuti i brividi e la pelle d’oca! La vicenda, lo sterminio di otto persone tra cui dei bambini, è realmente accaduta, anche se a differenza del fatto di cronaca, nel libro l’autore cambia il tempo in cui è avvenuto l’eccidio, cambia i nomi delle persone coinvolte, il nome del luogo in cui si è verificata la tragedia, e introduce il personaggio di Marco, sociologo e appassionato lettore dei giorni nostri, che indaga e cerca di far luce sulla tragedia di Sa Spendula, avvenuta un secolo prima, e nel frattempo prova a ricucire il rapporto con il padre, con cui non è mai andato d’accordo, e a trovare una soluzione ai suoi “problemi irrisolti”. È un libro che ha dunque dei tratti psicologici anche per come viene analizzata la relazione tra il protagonista e suo padre, ed è antropologico perché apre una riflessione sulla colpa e sull'espiazione, che possono essere attribuite al singolo, o a un’intera comunità. Adrenalinico, pieno di suspense e coinvolgente! Gli assegno cinque stelle!

Il protagonista Francesco Migali porta avanti un’inchiesta negli anni Novanta su una strage avvenuta sessant’anni prima, con il pretesto di un’indagine sociologica per l’Università La Sapienza di Roma ma, in realtà, in una sorta di ritorno alle origini alla scoperta del padre con cui ha avuto un rapporto distaccato e conflittuale, e della comunità di origine in un paese della Sardegna, dove ancora permangono i segni dell’antica tragedia. Romanzo che presenta elementi dei generi noir e sociologico, con una prosa asciutta e incisiva e con un incipit altamente drammatico, basato su eventi realmente accaduti e dai toni decisamente più cupi rispetto ai precedenti romanzi dell’Autore.

Le vicende personali e le storie di una comunità si intrecciano curiosamente in un racconto intimo e collettivo nel medesimo tempo, un racconto che scava nella storia e nei sentimenti umani, che si interroga sul significato di verità e di giustizia, di memoria e di oblio. L'autore porta alla luce con coraggio e con la delicatezza necessaria un drammatico evento di cui si era persa la memoria ma che è ancora vivo e doloroso nella memoria della comunità. Per gli amanti del romanzo storico è un invito irrinunciabile ad approfondire gli avvenimenti e soprattutto il quadro storico e geografico in cui il racconto si sviluppa. Linguaggio sobrio ma curato ed elegante che non concede distrazioni, che prende per mano il lettore fino all'ultima riga facendolo talvolta inorridire e molto spesso commuovere.