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L’io narrante è Eszter stessa (45 anni, ma si sente malaticcia e teme di morire a breve) che racconta episodi della sua vita con Lajos, “impostore, farabutto, falsificatore di cambiali, bugiardo recidivo e feccia dell’umanità”. Da tre anni Lajos comanda in casa sua, la tiranneggia, la raggira con un sacco di promesse e mirabolanti attività ma le lascia solo debiti e cambiali da saldare. Un manipolatore che sfrutta il suo carisma per soggiogare il prossimo. Perso nei suoi sogni e nei suoi ideali che di concreto non hanno nulla. Per quanto Eszter si difenda: “una donna non può essere per tutta la vita la balia asciutta della morale”, i suoi meccanismi di difesa sono troppo deboli e lei ne esce sempre perdente. È un’atmosfera quasi surreale quella che si respira attraverso la lettura del libro. Alla fine lo autorizza pure a venderle la casa e il giardino. E ci ricorda il ciclo dei vinti (I Malavoglia, Mastro Don Gesualdo) di Giovanni Verga, anche se nei suoi romanzi prevale la bramosia del meglio, il desiderio di migliorare la propria condizione, che spinge i protagonisti a superare i confini sociali che li imbrigliano. Però pure in Verga c’è un’impronta negativa: il progresso è una marea che travolge l’individuo. Il desiderio di migliorare provoca la sconfitta anche dei vincitori di oggi che diventano i vinti di domani. Il romanzo è comunque pesante e spesso noioso e la lettura non tra le più piacevoli.
Bello, ottima scrittura! Argomento affrontato in maniera estrema ma molto interessante
"Nulla arriva mai in tempo, la vita non ci dà mai qualcosa nel momento in cui siamo preparati a riceverlo". Basta leggere una frase come questa per capire e carpire il senso dell'intero romanzo di Såndor Márai. Un romanzo tutto incentrato sugli inganni della vita, sulle aspettative disattese, sull'infelicitá degli amori infiniti, non corrisposti. L'autore coglie la realtà nichilistica del dominio dei vizi, dei sensi, del fare truffaldino. Allo stesso modo, Mårai è testimone del suo tempo: vede, con capacità lirica, il lato nascosto della natura umana. Non emergono pagine rilevanti di riscatto, di emancipazione da un amore tradito. I protagonisti non si allontanano da una condizione dolorosa di marginalità, penuria economica, soggezione personale a un falso e mendace personaggio. Il senso di allarme continuo investe ogni personalità, e sbarra ogni spazio di libertà.
Recensioni
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