L' Epistola ai Romani

Eccezionale, il migliore commento possibile, i più grande teologo che sia esistito.

concordo con l'opinione di Valerio. Privo di pregnanza e sistematicità, il testo di Barth procede in una deludente evanescenza, con qualche raro spunto evocativo, in un mare magnum di ripetizioni e considerazioni fumose, tra le quali si intravede la posizione dell'Autore, ma che non catturano e non rimangono. Oltre 500 pagine col fiato corto, vieppiù noiose e stucchevolmente ripetitive.

Sono rimasto deluso dalla lettura di quello che viene presentato come un classico della teologia contemporanea. Riassumo brevemente i punti che giustificano la mia delusione: 1)Ai versetti di Paolo seguono spiegazioni\commenti che nulla hanno a che fare (o poco) con ciò che scrive Paolo, particolarmente nella sezione finale del libro. 2)I concetti che seguono sono fastidiosamente impalpabili,privi di concretezza concettuale,in aria e mal definiti e,soprattutto,fuori luogo e decontestualizzati dal versetto. 3)La sintassi.E' spezzettata,con tante domande,alle quali spesso non si dà risposta.Oscura in molti passi,non perché i concetti siano difficili,ma perché sembra che l'autore non sia in grado di costruirli adeguatamente.