L' epimostro

Un linguaggio altisonante, onirico, incomprensibile per molti versi incomprensibile a servire una storia che senza la particolare forma in cui viene presentata dallo scrittore sarebbe niente. E' questa la profondità dell'animo umano? A me sembra soltanto un enorme bluff, in cui si chiama profondo solo quello che è scabroso, come una posa senza fine.

Esco devastato dalla lettura serrata e veloce di questo capolavoro. Una poetica fluttuante e intensa, scarna, talvolta macabra, delirante, incendiaria, sacrilega. Doit faire du mal. Già. E' un lavoro di casta, intoccabile, oltremodo lontano da qualunque preconcetto. Per strane associazioni mentali mi ha fatto pensare a Bertolucci, a Verlaine, a Rimbaud. E perchè no, a Calvino, "Il sentiero dei nidi di ragno", con il quale condivide un panorama brullo e connotazioni sociali non da poco... Imperdibile.