Enon. Dopo l'estate

Con un romanzo struggente e poetico, Paul Harding narra una storia in cui il dolore piú grande apre la porta a un nuovo senso della vita e, confermandosi uno dei narratori piú talentuosi della sua generazione, non si sottrae mai al compito che fa grande uno scrittore: «Descrivere quello che sembra impossibile dire a parole» (The Dallas Morning News).

«Uno straordinario seguito del romanzo d’esordio del vincitore del Premio Pulitzer. La prosa di Harding è imbevuta di una tradizione visionaria che riecheggia Blake, Rilke, Emerson e Thoreau». - The New Yorker

«Harding ha centrato come solo una grande penna sa fare l’abisso in cui si precipita quando un lutto improvviso e lacerante fa franare il terreno su cui poggiano le gambe». - Il Giornale

«Una scrittura dotata dei giusti fiati, trasparente e laconicamente crudele». - il manifesto

Quasi tutti i Crosby hanno lasciato vedove le mogli e orfani i figli. Tutti, tranne Charlie. Charlie Crosby vive a Enon, una piccola città a nord di Boston. Pittura case, e a volte gli capita di tagliare l’erba nei giardini. Una vita fatta di piccole cose: camminare nei boschi con Kate, la figlia tredicenne che si incanta ancora a dar da mangiare alle cince e ai picchi; avventurarsi in canoa lungo il fiume che attraversa il paese; contemplare Susan, la moglie, un mistero vivente e irresistibile. Un giorno però irrompe, insensata, la tragedia. In un piovoso pomeriggio di settembre, Charlie riceve una telefonata da Susan che, con la voce spezzata, gli dice che un automobilista ha travolto Kate mentre tornava in bici dalla spiaggia. Tutto è stato cosí rapido, inevitabile e assurdo che i soccorsi si sono rivelati inutili. Charlie cede di schianto, precipitando nell’abisso della disperazione. Tuttavia, da qualche parte, forse è ancora all’opera la semplicità salvifica della natura e del mondo.