L'enigma del Bafometto

Premetto che di Borromeo ho letto praticamente tutto e che fin qui mi è piaciuto moltissimo. Ciò detto trovo che "L'enigma del Bafometto" sia il suo romanzo meno riuscito. Non perché la trama non sia avvincente, non perché sia scritto meno bene degli altri, ma perché la storia e i suoi personaggi questa volta non hanno alcuna profondità. Tutti "alti, snelli, decisamente belli e brillantemente laureati" quelli buoni, tutti piccoli e/o grassi quelli cattivi. E poi, troppi luoghi comuni. E' mai possibile che le tazze di caffé debbano sempre essere fumanti, le vie di Parigi sempre solo le più famose, i croissant sempre appena sfornati e gli orgasmi (dei buoni "amanti eccezionali" s'intende) sempre travolgenti. Che cosa voleva dirci con questo romanzo Pietro Borromeo? Che i templari sono ancora più tosti della CIA e dei servizi segreti italiani? O voleva parlarci della Manifestazione secondo le convinzioni di quelli che la pensano come lui? Nel secondo caso vorrei che scrivesse ancora molti libri. Storie sorprendenti e indimenticabili come "Io, i briganti e il papa", "Finchè l'opera non sia compiuta", o storie piene di poesia e struggenti come "Camminate romane e "Miti. Che vanno eterni tra la terra e il cielo". Ma, se per caso, la sua birra fosse finita... be' lasci perdere. Basta così. Ci ha già dato moltissimo.

Questo libro è un nuovo capolavoro di intreccio, suspense, azione e pensiero. Il tutto in un italiano scorrevole, ma al tempo stesso ricco di sfumature. I personaggi spiccano vivi e reali in situazioni talmente realistiche da apparire reali. Un thriller che non lascia tregua al lettore dalla prima all'ultima pagina.

Conoscevo l'autore e la sua arguta fantasia,ma anche questo libro mi ha una volta di più meravigliato ed entusiasmato. Attendo,come penso altri numerosi lettori,che l'autore ci dia qualcos'altro quanto prima. Ad maiora!