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Eneide - Publio Virgilio Marone,Marco Bonfiglio - copertina
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Descrizione


Dopo Odissea e Iliade, l'Eneide è la conclusione naturale del ciclo epico degli eroi. Scritta da Virgilio tra il 29 e il 19 A.C., vi si narrano le avventure di Enea, unico tra i grandi eroi troiani sopravvissuto al rogo di Troia. è proprio questo il punto di contatto iniziale con i capolavori omerici: nell'Iliade si racconta della guerra durata dieci anni, ma non si parla del suo epilogo. Enea fugge con il padre Anchise e il figlioletto Ascanio alla ricerca di una nuova patria su consiglio divino. Da lui un giorno sarebbe nata la stirpe che avrebbe dato vita alla grandezza di Roma, ecco perché il suo peregrinare (che ricorda moltissimo quello di Ulisse) lo porterà infine a sbarcare nelle rive del Lazio.
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Dettagli

2004
288 p., Brossura
9788889207000

Conosci l'autore

(Andes, odierna Pietole, Mantova, 70 - Brindisi 19 a.C.) poeta latino.La formazione e gli anni giovanili Suo padre era proprietario di terreni, agiato, non ricco. Il giovane V. fece i suoi primi studi a Mantova e a Cremona, dove restò fino a quindici anni: poi passò a Milano e di qui a Roma, che dovette esercitare su di lui, timido provinciale, una grandissima impressione. Seguì i corsi del retore Epidio, ma presto li abbandonò. Non aveva attitudine per l’eloquenza: era goffo, parlava con lentezza, non sapeva affrontare il pubblico. Così, seguendo la sua nativa vocazione che era quella di contemplare il mondo più che di agirvi, si recò a Napoli e si mise alla scuola del filosofo epicureo Sirone. A quest’epoca risalgono anche i suoi interessi per l’astronomia, la botanica, la zoologia, la medicina...

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