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Descrizione


Oltre 9000 voci e 1500 immagini che offrono un quadro completo delle più varie personalità artistiche, con particolare attenzione ai giovani artisti italiani e stranieri. Sono riportati anche critici, storici e teorici dell'arte, archeologi, grandi collezionisti e mercanti d'arte; i grandi periodi della storia dell'arte; i movimenti; i generi artistici e le tecniche; le manifestazioni artistiche di popolazioni del passato e le loro testimonianze archeologiche; la terminologia artistica e architettonica; i maggiori musei in Italia e nel mondo e gallerie storiche; le riviste specializzate, moderne e antiche, italiane e straniere; le principali istituzioni e scuole.
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Dettagli

2004
1 gennaio 2004
1216 p.
9788808223906

Voce della critica

In un vecchio numero di Topolino si vedeva un immane grattacielo la cui porta era sormontata dalla scritta "Enciclopedia". Vi entrava trafelato un personaggio dall'aspetto canino con lunghe orecchie pendenti e in mano una cartella da cui fuoriuscivano pagine e schede. Salito nell'uffi-cio di un redattore il contenuto della cartella era scodellato su una tavola mentre il nostro personaggio annunciava trionfalmente: "Vi ho portato la voce coniglio". Stupore del redattore che ribatteva: "Ma il volume è già uscito!". Incredulità dello sfortunato collaboratore che chiedeva ansiosamente: "Ma chi ha fatto allora la voce coniglio?". Una rapida consultazione del volume por-tava alla tragica scoperta: la voce coniglio mancava, era stata dimenti-cata. Era stato Giovanni Raboni quando entrambi lavoravamo all'Enciclo-pedia Europea a farmi conoscere questo ammonimento figurato che do-vrebbe essere presente nella mente di ogni enciclopedista (e di ogni recensore).

Nell'Enciclopedia dell'Arte Zanichelli (1.200 pagine, 10.000 lemmi, 1.500 illustrazioni a colori e un cd-rom) da poco uscita e che sta riscuotendo un notevole successo, la "sindrome coniglio" non colpisce i giovani artisti. Questa attenzione al presente, assai lodevole, è dichiarata nella premessa dei curatori dove si rivendica la libertà di innovare rispetto al genere, il rifiuto di fare passive compilazioni, la volontà di dare grande spazio alle più recenti forme di espressione. La promessa è mantenuta: per fare un esempio, dei sedici protagonisti delle torinesi e natalizie "Luci d'artista", di undici si troverà una notizia, quasi sempre illustrata; peccato che tra gli assenti ci sia Francesco Casorati (forse perché è nato nel 1934). Dei giovani artisti, dunque, generosa dovizia e ricco e inedito corredo iconografico, il ché fa dell'opera qualcosa di veramente nuovo e di indispensabile per una rapida infor-mazione sul contemporaneo; un po' meno stabile la situazione degli over cinquanta. Tuttavia la carne al fuoco è molta: si troveranno voci sui singoli artisti, pittori, scul-tori, architetti, ma anche incisori, videoartisti, designer, fotografi, colle-zionisti, storici e critici, archeologi, sui principali musei del mondo, sulle tecniche e il loro vocabolario, sulle riviste d'arte, sulle accademie, e oltre centocinquanta "riquadri di approfondimento" in cui viene presentato con maggiore spazio uno stile, una cultura figurativa, una tecnica, un movimento, un artista "divinissimo": Raffaello, Piero, Michelangelo, Leonardo, ma anche Le Corbusier, Picasso Van Gogh. La veste grafica è chiara e gradevole, tre colonne di testo inframmezzate dalle illustrazioni a colori, riquadri di approfondimento messi in evidenza da un fondo giallino.

Quanto agli assenti - i "conigli" appunto - non mancano. Tra gli storici e i critici non appaiono ad esempio Hans Belting o Victor Stoichita, la Kraus o Yves-Alain Bois (per dei contemporaneofili questo è grave), Ferdinando Bologna, Francesco Arcangeli, Giovanni Previtali o Giovanni Testori ma in compenso c'è Philippe Daverio. Ciò vuol dire, temo, schiacciarsi su un certo contemporaneismo mediatico. Passiamo alle riviste: troviamo "Paragone", ma mancano "L'Arte", la madre di tutte le riviste d'arte italiane, il "Burlington Magazine", l'"Art Bulletin", "Kunstchronik" o la "Revue de l'Art", vale a dire le più lette nel mondo degli storici dell'arte, in compenso si troveranno molte testate dedicate al contemporaneo. Forse le riviste "scientifiche" sono state considerate rivolte a un pubblico di nicchia, quello degli addetti ai lavori, ma lo stesso non si potrebbe dire, e anche a maggior ragione, per molte di quelle volte al contemporaneo?

Per venire, infine, alle voci dedicate agli artisti del passato, piuttosto che procedere a un esame analitico, di mancanze, sviste o refusi (ad esempio del trecentesco e grandissimo "Maestro del Codice di San Giorgio" non si possono certo avere "notizie nella seconda metà del secolo XV", come si legge a p. 653) vorrei citare qualche caso. Negli ultimi decenni i nomi di due nuovi pittori la cui ricostruzione ha impegnato lungamente gli storici sono entrati nel firmamento delle stelle di primissima grandezza del Quattrocento europeo: quelli di Antoine de Lonhy e di Barthélémy Eyck. Ma mentre il primo ha una voce autonoma, chi cerchi il nome di Barthélémy Eyck non lo troverà e dovrà ricorrere alle voci dedicate al "Maestro dell'Annunciazione di Aix" e al "Maestro del Cuer d'Amour espris". Non si vede il perché di questa differenza di trattamento. Tanto più che Barthélémy Eyck è stato protagonista di mostre recenti ("Primitifs Fran&çais Découvertes et Rédecouvertes", Parigi 2004) e l'Enciclopedia Zanichelli è raccomandata, come annuncia la pubblicità sui giornali, a "chi va per mostre". O ancora, si legga la voce Erwin von Steinbach, celebrato da Goethe come il genio germanico costruttore della cattedrale di Strasburgo. È anacronistico dire che si trattasse un architetto tedesco attivo in Francia. Strasburgo alla fine del Duecento era infatti pienamente terra d'impero e alla sua annessione alla Francia mancavano ancora molti secoli.

Nella premessa i curatori invitano a segnalare imprecisioni, omissioni ed errori. Questo si è voluto fare insieme a una raccomandazione, quella di controllare attentamente le lunghezze, affinché la voce Portoghesi Paolo non abbia lunghezza più che doppia di quelle dedicate a Vitruvio o a sir George Soane, genio dell'età neoclassica.

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