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Elettra è un personaggio carico di phatos e tragedia ma Hofmannstahl rende questo personaggio ancora più unico attraverso una carica e piena figurazione del Körperbild. Elettra ha presentato, nella storia dell'umanità, differenze subdole dello stesso racconto che la vede coinvolta. È la Elettra di Sofocle, una donna determinata e che non rinuncia ai propri propositi di vendetta, quella che ispira Hofmannstahl in questa opera. Le larghe didascalie che la vedono coinvolta, esprimono in tutto e per tutto in quella donna-cagna che Kleist aveva trasfigurato in Pentesilea solo attraverso i dialoghi e i resoconti dell'amazzone. Il tema della memoria è un tratto essenziale della ricezione degli studi sull'isteria, che emerge sul piano corporeo di una gestualità incontrollata da emergenze memoriale. Il disturbo isterico è l'esito di un processo di trasferimento sul piano fisico di un trauma psichico obliato, che può essere guarito nel momento in cui si fanno riemergere immagini in grado di veicolare la memoria del trauma attraverso la parola. Per Hofmannstahl questa era la danza, medium che l'autore scopre attraverso una ricerca espressiva che superasse la scrittura, libro da leggere.
Edizione curatissima, con ampio e approfondito commento che è anche un importante tassello di storia culturale. Merita la massima attenzione, anche e soprattutto da parte dei registi teatrali, a volte un po' disinvolti nella resa scenica: anche i migliori.
Una delle tragedie più belle di Sofocle, rivista in chiave psicologica da un grandissimo autore. Eccellente anche la traduzione dal tedesco.
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