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Tutto inizia nella città dai due nomi, Epipanormo e Talattone. Strani nomi: uno per il quartiere alto sulla rocca bianca, l'altro per quello basso, fermentante, del porto. Inizia ai giorni nostri, quando una catena di omicidi investe l'amicizia acida di due solitari insegnanti di liceo. Sul luogo del delitto resta, sempre, un solido e persistente odore di pesche. Ma tutto potrebbe essere iniziato molto prima. Prima: in un Seicento di chiaroscuri dove, intorno all'albero infelice, nasce e si consuma il troppo amore fra Medina e Guglielmino. O ancora prima, ed è il Mediterraneo precristiano di un rocambolesco viaggio per terra e per mare di due ragazzi avidi di conoscenze; verso la fondazione di una città su un golfo pieno di luce esposto a mezzogiorno, in un'isola abitata più a nord dagli Iperborei. Inventore di modi e spazi narrativi di forte carica immaginativa, Todde compone un policromo affresco, ora grottesco, ora toccante, ora fantastico, ora ironico, con una teoria di personaggi bizzarri e memorabili.

Giorgio Todde vive e lavora a Cagliari. Con Lo stato delle anime si è rivelato fra le novità più interessanti dell'attuale narrativa italiana. I suoi successivi romanzi: Paura e carne e La matta bestialità.