Economia umana. La lezione e la profezia di Giuseppe Toniolo: una rilettura sistematica

Bella la prefazione di Zamagni: il mercato acivile è certamente compatibile con la giustizia commutativa e con la libertà negativa, ma non con la giustizia distributiva né con la libertà positiva. Il mercato non è eticamente neutrale. Restituire il principio del dono come gratuità alla sfera pubblica. Ci si avvia verso modello di ordine sociale tripolare: stato, mercato, comunità. Abbiamo 3 pilastri: il principio di eguaglianza-Stato; il principio di libertà-mercato; il principio di fraternità-reciprocità. Bisogna attenzionarci sull’elemento etico per capire Toniolo, non l’homo oeconomicus, non l’utilitarismo astratto e scorretto. L’analisi è di tipo valoriale, valorizzando i corpi intermedi, le associazioni, corporazioni, cooperative, limitando lo Stato, appoggiandosi alle autonomie locali. E’ la persona che dà valore alla società e non viceversa: la società ha carattere primario rispetto allo Stato. Per l’economia tonoliana i comportamenti individuali e collettivi degli attori economici sono guidati da precise norme etiche (cristotipiche). Come osserva Zamagni : E’ ormai diffuso il convincimento che una teoria economica pura, vale a dire scientisticamente avalutativia, che prescinda completamente da punti di vista etici nell’istituzione delle norme, non è all’altezza della comprensione scientifica dell’agire economico. Il sottotitolo conferma una rilettura, seppur non critica, del grande lavoro di Toniolo, che abbraccia - non senza erudizione - più discipline, con approccio storico-sociologico, ma soprattutto spirituale.