Ecce Deus. Delitti al Concilio di Nicea: le indagini di Celso Valerio Afro

Devo ammettere che è una delle letture più stimolanti e coinvolgenti che ho fatto nella mia lunga attività di lettore. La scrittura dell'autore è molto personale, oserei dire picassiana, infatti rompe volutamente certi canoni temporali per aumentare l'espressionismo del testo, e renderlo di conseguenza molto affascinante. La storia è avventurosa, di grandissima atmosfera storica, ma soprattutto è metaforica, e l'intreccio non è determinante nei dettagli: ciò che conta è far capire quanto il caso sia alla base dei destini dell'umanità. I personaggi sono volutamente epici, quasi mitici, e le scene sono cinematografiche. Mi ha colpito davvero lo stile poetiche del suo descrittivismo. Spero di leggere presto altro del medesimo autore.

L'idea è carina, ma la realizzazione poco coinvolgente. Lo stile letterario è troppo poco realistico per proiettare il lettore nell'atmosfera del III secolo. L'autore passa dal racconto in terza persona a quello in prima persona con disinvoltura, dall'utilizzo del tempo passato a quello del tempo presente. Usa espressione forbite e quasi poetiche, con una punteggiatura ad effetto, che finisce per stancare la lettura. La trama poi è piuttosto esile, con un protagonista incappucciato ed armato di spada che sembra un cavaliere jedi, ed una conclusione piuttosto brusca, che non rivela molto degli intrighi di palazzo, ma rimette tutto ad un capriccio estemporaneo di Costantino.