Die Hard. Un buon giorno per morire

Gli ingrediente di quest'ultimo capitolo della saga sono: catastrofici inseguimenti e sparatorie a buon mercato, dove alla fine come era prevedibile, a rimanere in piedi saranno i due Mc Clane. Un buon giorno per morire... per l'altri!

Effettivamente sui 5 film che sono stati fatti, questo è il meno riuscito e direi anche il meno ben pensato. Il 4 fatto dall'ultimo a 12 anni di distanza dal 3, è decisamente bello perché è riuscito molto bene a riportare l'azione e la sfida protagonista-antagonista tipica dei primi tre nel contesto attuale del nuovo decennio, con i nuovi mezzi tecnologici che sono a favore dell'antagonista contro i metodi vecchia maniera tipici del protagonista. Su quest'ultimo c'era stato veramente poco da scommettere, è stata cambiata la location, con lo scopo di dare novità, ma ha fatto perdere di molto il suo fascino, a differenza del fascino degli altri che erano sempre per antonomasia ambientati negli U.S.A. assieme alla storia del figlio ritrovato casualmente ed immischiato nella situazione sono altri aspetti poco credibili che assieme ad altre scene d'azione poco belle, non lo fanno raggiungere doverosamente ad un livello di valutazione elevato.

Decisamente deludente e il peggiore in assoluto. Ci sono scene girate poco bene, non credibili, non riuscite dal punto ironico e a tratti anche brutali. Scarse le musiche. Specialmente per le riprese e i luoghi mi sarei fermato al quarto, si può vedere una volta, ma non ti dà il gusto di rivederlo anche più volte come è successo per gli altri.