Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Stripe PDP Film
Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 24 liste dei desideri
Nico, 1988 (DVD)
Disponibile in 5 giorni lavorativi
12,99 €
12,99 €
Disp. in 5 gg lavorativi
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
12,99 € Spedizione gratuita
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
6,72 € + 4,00 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
8,58 € + 4,00 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Bortoloso
22,61 € + 6,30 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Vecosell
11,99 € + 5,00 € Spedizione
disponibile in 4 giorni lavorativi disponibile in 4 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
22,61 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 4 giorni lavorativi disponibile in 4 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
12,99 € Spedizione gratuita
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
6,72 € + 4,00 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
8,58 € + 4,00 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Bortoloso
22,61 € + 6,30 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Vecosell
11,99 € + 5,00 € Spedizione
disponibile in 4 giorni lavorativi disponibile in 4 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
22,61 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 4 giorni lavorativi disponibile in 4 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Chiudi

Tutti i formati ed edizioni

Chiudi
Nico, 1988 (DVD) di Susanna Nicchiarelli - DVD
Nico, 1988 (DVD) di Susanna Nicchiarelli - DVD - 2
Chiudi
Nico, 1988 (DVD)

Descrizione


Susanna Nicchiarelli affronta la vita di Nico, una delle donne più affascinanti degli Anni Ottanta

«Offre una ricostruzione d'ambiente convincentissima, per piccoli tocchi, e gestisce un ottimo cast di attori, tra cui spicca ovviamente la protagonista Trine Dyrholm»La Repubblica

«Un capolavoro»Washington Post

Gli ultimi anni della vita di Christa Päffgen, in arte Nico, musa di Andy Warhol e cantante dei Velvet Underground, donna bellissima e tormentata che vive una seconda vita quando inizia la sua carriera da solista. La seguiamo nei suoi tour in giro per l'Europa negli anni 80: adesso "la sacerdotessa delle tenebre" si è liberata dal peso della sua bellezza ed è pronta a mettere un po' di ordine nella sua vita, tentando di ricostruire il rapporto con il figlio...
Leggi di più Leggi di meno

Dettagli

DVD
8057092022443
Chiudi

Premi

    David di Donatello 2018: Migliore sceneggiatura originale: Susanna Nicchiarelli
    Miglior truccatore: Marco Altieri
    Miglior acconciatore: Daniela Altieri

Informazioni aggiuntive

I Wonder Pictures, 2018
Eagle Pictures
90 min
Italiano (Dolby Digital 2.0); Italiano (Dolby Digital 5.1); Originale (Dolby Digital 2.0); Originale (Dolby Digital 5.1)
Italiano per non udenti
1,33:1
Backstage - Foto

Valutazioni e recensioni

3,5/5
Recensioni: 4/5
(2)
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(1)
4
(0)
3
(0)
2
(1)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

EC
Recensioni: 2/5
Parabola discendente

Il film si concentra sugli ultimi anni di vita della cantante Nico, diventata famosa per la (breve) collaborazione con i Velvet Underground. È il ritratto di un'artista in declino, dipendente dalla droga, dal carattere difficile e dalle relazioni umane complicate, eppure tenacemente legata alla propria produzione da cantautrice. Purtroppo il film non riesce fino in fondo a coinvolgere lo spettatore, né a suscitare empatia con i personaggi e Nico stessa.

Leggi di più Leggi di meno
Valentina
Recensioni: 5/5

Il film ripercorre gli ultimi due anni (1986 - 1988) della vita di Christa Päffgen, in arte Nico. Emerge un lato intimo, oltre che tragico, ma comunque lontano dalla narrazione classica di lei come modella, musa di Warhol o dei Velvet o di altri grandi artisti degli anni '60 e '70. Nei Velvet Underground aveva cantato solo tre canzoni, ma poi era rimasta sullo sfondo. Non c'è, in questo film, quel sentimentalismo di maniera in cui è facile cadere quando si tratta di *salvare* qualcuno che tutti hanno troppo presto dimenticato. Qui non si salva nessuno. Nico è drogata e piena di problemi personali e professionali, ma ha occhi dolci e tristi, ed è brava e i testi delle canzoni sono così struggenti e malinconici che solo una voce come la sua può restituirli appieno. Molto brave sia l'attrice che la regista; belle scenografia e fotografia.

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi

Recensioni

3,5/5
Recensioni: 4/5
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(1)
4
(0)
3
(0)
2
(1)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Voce della critica

Ti perdi, in quella voce sbagliata, in quello sguardo in cui si apre l’abisso, in quelle risposte orgogliose e rassegnate. In quei luoghi improbabili, che siano un Anzio fuori stagione o una Praga nascosta, in quei rapporti disarmonici, in quegli amori stonati, in quell’(auto)ironia affilata. Guardi Nico, 1988, che a Venezia 74 ha conquistato la sezione Orizzonti, e mentre ti chiedi perché Susanna Nicchiarelli abbia scelto un periodo così difficile, così poco pop, per raccontare un’icona, ti rendi conto che la sfida sta proprio in quella donna sconfitta ma non vinta. «Non ero felice quand’ero bella», confessa nel film, e lo ripete la regista.

La felicità è sopravvalutata, troppo spesso, e spesso ne sei ostaggio, la vita te la strappa e te la restituisce troppo presto o troppo tardi. Come un figlio che Alain Delon ti dà ma non riconosce e che tu riconquisti fuori tempo massimo. «Chi dice che raccontare questa Nico fosse più difficile? La Nico che racconto è quella che fa la sua musica, che ha riconquistato la sua identità: non è l’immagine della Factory, di Andy Warhol né quella che Lou Reed non vuole nei Velvet Underground, che poi la mollano: tutti la associamo a quel disco con la banana di Warhol sulla cover, ma uscì col titolo Velvet Underground and Nico. Non la volevano. Perché». Qui c’è Christa Päffgen – call me Christa, chiamami col mio nome dice, quasi subito, la protagonista -, non la bellissima musa, oggetto di fantasie planetarie e voce ipnotica. Così diversa da quella profonda, graffiata, ferita degli anni ’80 dalla «sacerdotessa nera, che ha influenzato la musica moderna, dal gothic alla new wave fino a Nick Cave». Da My Heart is Empty a My Only Child: «la mia preferita, lì c’è lei».

«Ho scritto a lungo da sola, ho viaggiato da sola: Manchester dal manager, Parigi dal figlio, in Italia Domenico Petrosino, poi a Praga il manager del suo concerto nell’allora Cecoslovacchia». Questa cineasta ama viaggiare, anche nel tempo: nel passato – da Cosmonauta a La scoperta dell’alba – senza mitizzarlo. Lo dissacra, nell’epoca delle ossessioni vintage, delle nostalgie canaglie per ciò che non c’è più. «Una delle frasi delle sue interviste che mi piace di più è quando gli chiedono se gli anni ’60 sono stati il periodo migliore. E risponde “ci facevamo di tantissimo LSD, sai”. Alla faccia di chi ci rinfaccia sempre la superiorità di quell’epoca». E Nico cresce «nella Berlino Ovest del dopoguerra e muore un anno prima della caduta del Muro: ha conosciuto la povertà, le bombe». Ma a noi piace consegnarla all’epica e all’epoca dei nostri sogni traditi, da noi stessi, del mondo che è stato venduto da chi voleva cambiarlo. Da chi Nico non l’ha mai capito.

Ha viaggiato, Susanna Nicchiarelli, nella vita e nelle tappe di Nico, con l’aiuto di due guide speciali, il figlio Ari e l’ultimo manager della cantante, recentemente scomparso. Poi è arrivata Trine Dyrholm, splendida e coraggiosa attrice danese che spesso gioca con il suo corpo, imbruttendolo, per sbocciare in performance potenti e carismatiche. «Ce l’ho nella testa da Festen, per quelli della nostra generazione un film seminale. E poi La comune, sempre di Vinterberg. Ma innanzitutto mi piace da morire come donna, non solo perché è una grande artista. Avevo bisogno di un’alchimia speciale e sapevo di aver bisogno di aiuto, di intelligenza, lucidità. Perché Nico può essere antipatica e respingente, perché volevo raccontarla con distanza e senza sconti ma anche che le volessero, le volessimo bene. Poteva riuscirci solo una grande attrice».

E vale anche per un cast che è coro e specchio di questa donna spezzata, da Thomas Trabacchi ad Anamaria Marinca, con le loro sensibilità delicate e forse un po’ egoiste e vampire, con quel talento attento e capace di pennellare con pochi tocchi il loro passaggio nella sua vita. Della vecchia Nico, quella giovane, ci sono solo frammenti di Mekas, a voleva fissarla nella memoria, nell’immaginario, lontanissima, eredità struggente di una donna mai realmente esistita, piuttosto creata e usata dal cinismo degli artisti e dell’arte. Nico, Icon, perché nell’anagramma dello pseudonimo c’è tutto.

Tutti vogliono Nico-Icon, il passato, che lei rifiuta, scansa. Lei consuma il presente e guarda al futuro, forse, quando non l’ha più. E allora ci rimane un passato che non conoscevamo, quel sentiero percorso dalla Nicchiarelli in tutta la sua cinematografia, perché nel rapporto dei suoi personaggi con esso e forse anche nel suo e nel nostro, ritrova il senso profondo dell’interpretazione del reale, dell’umanità fragile, anche dell’immagine. «Sono tornata agli anni ’50 e ai ’60, eppure i più lontani mi sembrano proprio questi anni ’80: ricreare una frontiera, per dire, è un’impresa, devi rifare tutto da zero».

La forza del film, che nelle sale italiane arriva con I Wonder Picture (Andrea Romeo e i suoi confermano il loro fiuto, e qui peraltro il direttore del Biografilm di Bologna gioca in casa, in un genere che tra i festival ha riscoperto e nobilitato lui), sta in questo lavoro profondo di destrutturazione parallela: se la biografia degli ultimi mesi di Christa – la sua è una Passione lunga e tormentata, ma anche tenera e esaltante, in pochi meravigliosi momenti – segue un filo narrativo quasi lineare, quello musicale è un volo sghembo, un cinema che è racconto musicale classico e allo stesso tempo moderno, diverso, con i suoi strappi vocali e registici a portarci sempre dove non ci aspettiamo.
Nico, Christa, Susanna, Tryne. Un coro di emozioni, visioni, ruvida bellezza. Come questo film.

Di Boris Sollazzo

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore