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Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini - DVD
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Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini - DVD
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Descrizione


Una prostituta decide di cambiare vita e va a vivere col figlio, cresciuto in campagna ignaro di tutto; l'ex sfruttatore, per vendetta, rivela la verità al ragazzo che reagisce dandosi alla delinquenza fino a morire in carcere.
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Informazioni aggiuntive

Medusa Home Entertainment, 2012
Medusa Home Entertainment
105 min
Italiano (Dolby Digital 1.0 - mono)
Italiano per non udenti
1,33:1
commenti critici: presentazione di Maurizio Porro; documentario

Valutazioni e recensioni

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Alessia
Recensioni: 3/5

Ho visto il film poco tempo fa e devo che insieme a "Accattone" sono i migliori di Pasolini che secondo me e' molto più bravo come scrittore, una sorta di voce corrente per questo una presenza scomoda ed ingombrante, che come regista. Questo film come Accattone rappresenta la realtà della periferia romana e dei sottoproletari urbani in questo caso rappresentati da Mamma Roma (inutile confermare la straordinaria bravura di Anna Magnani nel ruolo della popolana) e da Ettore. I momenti più struggenti del film sono a mio parere i dialoghi che Mamma Roma instaura con diversi personaggi tra cui Biancofiore, un militare e due omosessuali in una Roma notturna completamente oscurata dove solo i lampioni dei marciapiedi sono percepibili e la scena finale lo sguardo intenso, disperato, struggente di Anna quando dal carcere accoglie la notizia della morte di Ettore, correndo si affaccia alla finestra della sua casa osservando il panorama dei palazzi che avrebbero dovuto rappresentare la svolta radicale per la sua vita e per quella del figlio. Una vera sconfitta, qui Pasolini come nei suoi libri, oltre a inserire la sua capacita' di fotografare la realtà in maniera asciutta, diretta, inserisce l'ineluttabilità del destino dei sottoproletari, nonostante gli sforzi di arrivare a rappresentare la piccola-borghesia, due mondi così contrapposti da impossibilitare qualsiasi tipo di mediazione. Lo sforzo di Mamma Roma che pero' non sembra essere presente nel personaggio di Ettore, non vuole andare a scuola, lavora la sera in una trattoria romana solo per far contenta la mamma e tra le prime esperienze sessuali con Bruna e la vita vissuta di espedienti dal momento in cui Bruna rivelerà il passato di prostituta della madre, finirà morto in carcere dopo una lunga agonia. Sara' lui a rappresentare definitivamente il mancato riscatto. Comunque un bel film, lo rivedrei volentieri e Pasolini e' uno degli intellettuali più validi del 900.

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Giuseppe
Recensioni: 5/5

Il film più struggente di Pasolini, un capolavoro assoluto.

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Francesco Fonda
Recensioni: 4/5

Decisamente tra i migliori film di Pasolini assieme ad "Accattone". Effettivamente gli altri sono ingurdabili, ma questo è veramente molto poetico, molto delicato tranne le prima scena del banchetto che è ancora abbastanza pesante.

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Pier Paolo Pasolini

1922, Bologna

Pasolini nasce a Bologna il 5 marzo 1922. Per tutta l’infanzia e l’adolescenza segue il padre, ufficiale di fanteria, nei suoi spostamenti, trasferendosi continuamente da una città all’altra del Nord Italia. Nel 1942 a causa della guerra si rifugia nel paese materno, Casarsa in Friuli. Sin da giovane, inizia a scrivere poesie, alternando testi in italiano e in friulano. Nel 1942 esce il suo primo libro Poesie a Casarsa. Nel corso della sua vita l’attività poetica costituirà una costante e porterà alla pubblicazione di alcuni dei più importanti testi della letteratura italiana del Novecento. Nel 1950 Pasolini è costretto a lasciare il Friuli e si trasferisce a Roma. Nel 1955 esordisce nella narrativa con Ragazzi di vita. Parallelamente,...

Anna Magnani

1908, Roma

"Attrice italiana. Frequentata la Scuola di recitazione Eleonora Duse con S. D’Amico, entra giovanissima nel mondo dello spettacolo e tra il 1929 e il 1932 fa parte della compagnia Vergani-Cimara, diretta da D. Niccodemi; nel 1934 passa alla rivista accanto ai fratelli De Rege, lavorando poi, a partire dal 1941, in una fortunatissima serie di spettacoli con Totò (Orlando curioso; Volumineide; Che ti sei messo in testa?), poi con G. Cervi e C. Ninchi (Cantachiaro, 1944; Soffia, so’, 1946), infine con L. Cimara (Chi è di scena, 1954). Torna al teatro di prosa solo nel 1965, dopo rare presenze (Anna Christie, 1945, di ­O’Neill), con una meditata e sofferta interpretazione di La lupa da G. Verga, per la regia di F. Zeffirelli, e l’anno dopo come protagonista di Medea di G. Menotti (da J. Anouilh)....

Franco Citti

1935, Roma

Attore italiano. Legato all’universo di P.P. Pasolini e alle sue variazioni, consolida in oltre quaranta film una carriera da autodidatta. Dopo la rivelazione folgorante della maschera di Accattone (1961), in perfetta aderenza al «primitivismo» fotografico del regista, segue la parabola creativa del suo mentore dando volto a Edipo (Edipo re, 1967) e a variegate figure nella «Trilogia della vita». Prosegue intanto con vitalità tragica e autentica nella caratterizzazione di personaggi del sottoproletariato, inaugurando con Ostia (1971) il cinema viscerale e istrionico del fratello Sergio, di cui resta naturale protagonista fino a I magi randagi (1996).

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