Drammi privati e pubbliche virtù. La maestra italiana dell'Ottocento tra narrazione letteraria e cronaca giornalistica

Il volume si propone di analizzare attraverso cronache giornalistiche, romanzi e racconti di alcuni scrittori, anche famosi, la drammatica condizione delle maestre dell’Ottocento in Italia, circostanza che diventa ad un certo punto un vero e proprio problema nazionale, fino ad occupare un filone narrativo, quello del racconto o romanzo magistrale. La scarsa considerazione in cui è tenuta la professionalità delle maestre, cui si associa la specifica condizione del lavoro femminile, che nell’Ottocento è lontano dall’essere rispettata ed equiparata a quella maschile, nonché l’appartenenza a classi perlopiù subalterne, stride fortemente con la retorica della costruzione dell’identità, dell’alfabetizzazione come dovere morale per la formazione del cittadino italiano postunitario per la crescita del paese. Tuttavia, il diverso approccio degli autori delle opere trattate è sintomatico di una varietà di percezione del problema: dall’impegno politico e sociale della Serao all’analisi dei bisogni esistenziali di De Amicis fino all’affermazione dell’etica borghese della Fusetti e al romanzetto d’appendice della Baccini, il tutto accomunato dal protagonismo della figura della maestra.