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Dettagli

2000
1 gennaio 2000
335 p.
9788882700249

Voce della critica



Acton, John, Storia della libert…, Ideazione, 1999
Acton, John, Il dovere della libert…. Pensieri di un whig, liberal libri, 1999

scheda pubblicata per l'edizione del 2000
scheda di Ocone, C. L'Indice del 2000, n. 09

John Emerich Edward Dalberg Acton (1834-1902) è stato sicuramente uno dei più celebri e influenti intellettuali inglesi dell'età vittoriana, una sorta di primo consigliere politico del premier liberale William Gladstone. Pur essendo divenuto nel 1895 professore di storia moderna a Cambridge, Acton non ha mai pubblicato un volume, ma solo saggi, articoli e scritti d'occasione. Ai quali va aggiunta l'ingente mole degli inediti: lettere, appunti e testi delle lezioni.
Come documenta la raccolta di saggi pubblicata con il titolo
Storia della libertà, Acton coltivò sin dal 1879 il progetto, che non portò mai a termine, di un'ampia storia del genere umano sul modello delle grandi storie universali del secolo precedente. Ciò può sembrare strano, perché in effetti lo storico inglese non aveva la visione chiara e lineare del processo storico propria di alcuni illuministi. Pur essendo anche per lui il progresso il minimo comune denominatore della storia umana, egli la riteneva un progredire non lineare, difficile, irto di contraddizioni, sempre sul punto di contraddirsi. E il cui scopo e senso consisteva nella sempre più ampia realizzazione pratica di un'idea, quella di libertà, pressoché impossibile a definirsi in modo univoco.
Contro la possibilità di questa definizione cooperavano non solo e non tanto le ambiguità derivanti dall'essere cattolico e liberale, ma una più radicale impossibilità metafisica, nel cui terreno quelle vitali ambiguità si alimentavano e traevano forza. Per Acton infatti la libertà è un concetto ancipite, che vive nella perpetua tensione fra le due estreme possibilità dell'anarchia e dell'autocrazia, della democrazia radicale e giacobina e dell'assolutismo. Come tale essa non può essere ricondotta a un sistema filosofico, né sintetizzata in formule (uno fra i più icastici aforismi pubblicati nell'antologia
Il dovere della libertà recita appunto: "La verità non può essere limitata a formule"). La realtà della libertà è al contrario tutta nella sua storia, nel dispiegarsi di un'energia morale che crea sempre nuovi spazi agli individui e li rende sempre più autonomi e non subordinati.
A tal proposito sono veramente tante le affinità fra il liberalismo etico di Acton e quello di Benedetto Croce. Certo, Acton si è sempre professato cattolico. Tuttavia, contrario al dogma dell'infallibilità del Papa, limitata l'autorità della Chiesa al suo essere aderente negli atti a quanto detta la coscienza morale, Acton ha ricondotto senza dubbio la religione nei limiti della sola ragione. Per lui "l'etica esiste solo sotto forma di religione per i popoli non istruiti", perché "il solo modo di far sì che una coscienza non istruita si addossi doveri pubblici è quello di collegarli con la religione".

Corrado Ocone

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