Le donne della sua vita

Inizia con una situazione che più scontata non si può questo poliedrico romanzo di Lena Divani, che insegna storia della politica estera greca e balcanica all'Università di Atene ed è autrice di numerose opere di saggistica e narrativa. Nel prologo in terza persona Anna, donna incolore, moglie trentottenne di un avvocato di successo suo coetaneo, madre di due figli, impiegata alle Finanze, due lauree, una casa ad Atene e una al mare, trova una fotografia che ritrae il marito in atteggiamento affettuoso con una bellissima ragazza. La scoperta distrugge l'equilibrio su cui si fondava la sua vita, e la donna entra in una spirale di gelosia, perdita d'identità, desiderio di vendetta, autolesionismo, rivincita. La parte centrale, articolata sui sette peccati capitali, è affidata a sette voci femminili. La prima è quella di Anna stessa, poi subentra sua figlia Caterina, sua madre Mania, e via via altre donne sempre più lontane dal centro della vicenda, che introducono nuovi personaggi, nuovi ambienti, cogliendo la protagonista nelle successive tappe della sua esistenza, fino all'epilogo per nulla scontato né consolatorio. Un romanzo avvincente, scorrevole, pieno di sfaccettature, efficacissimo nel rendere il timbro delle voci che variano dall'esilarante saggezza popolare di un'altra moglie tradita all'allegro egoismo della cinica Mania, alla perplessità della studentessa secchiona che nelle sue lettere da Boston, dove divide un appartamento con Anna, ci offre un'occhiata di sbieco sulla vita degli espatriati greci negli Stati Uniti. Non stupisce che ne sia stato tratto uno sceneggiato televisivo di successo.

Consolata Lanza