La donna nel giardino. Che cosa Eva avrebbe potuto rispondere al serpente

Un saggio che è un piccolo e prezioso gioiello. Uno sguardo profondo alla vicenda edenica che ha portato alla rottura del rapporto tra l'uomo e Dio e tra l'uomo e la donna. Cosa avrebbe potuto rispondere Eva al serpente? Cosa potremmo e dovremmo rispondere noi? La capacità diabolica, cioè di separazione, dell'antico tentatore è ancora intatta e drammatica nel quotidiano dell'umanità. Petrosino aiuta a cambiare prospettiva nella direzione di una rinnovata scoperta di se stessi e di ciò che ci lega agli altri e a Dio.

Paradiso terrestre, Eden. Conosciamo la descrizione fatta nella Genesi, ma forse non ci soffermiamo sul significato. In queste 94 pagine Petrosino ci propone una interpretazione ‘metaforico-psicanalitica’ personale , ma anche mediata e arricchita di citazioni di autorevoli esperti in materia ( Magris, Ravasi, Von Rad, Lacan, Levinas Bauchamp…). Il Giardino è un dono da ‘custodire e coltivare’ e pertanto bisognoso di continua presenza e di lavoro da parte dell’uomo, lavoro che va inteso non come una ‘condanna’, ma come una prerogativa irrinunciabile della creatura divina, anche in paradiso. L’uomo è protagonista , non ospite del giardino, con il compito di portare a compimento la creazione, perfetta, ma non compiuta: solo con il suo lavoro l’uomo è in grado di portare avanti questo progetto. Il serpente tentatore può configurarsi con il diavolo nel senso etimologico del termine (dal greco ‘diaballo’, separare, dividere). Di fatto, il serpente non si rivolge alla coppia nella sua interezza, ma solo ad una parte, ad Eva, con la finalità di dividere l’unione di questa da Adamo e della coppia da Dio, unione che dovrebbe configurarsi come ‘legame’, che per essere tale deve essere voluto e vissuto consapevolmente e convintamente. Eva in questa circostanza dimostra tutta la sua fragilità, la sua solitudine al cospetto del serpente e, in effetti, l’uomo si trova spesso solo ad affrontare le grandi scelte della vita. Il finale è ben conosciuto e per certi versi scontato … In apparenza un piccolo libro di poche pagine, ma denso di spunti di riflessione, non facile, ma alla fine pienamente appagante. Da leggere e ‘assimilare’ dopo adeguato metabolismo.