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Il don Giovanni - Lorenzo Da Ponte - copertina
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Il don Giovanni - Lorenzo Da Ponte - copertina

Descrizione


È difficile trovare nella storia letteraria un protagonista e un soggetto che abbiano dato occasione a una tradizione più diffusa e ricca di quella dedicata a don Giovanni, figura assurta a simbolo della gioia di vivere, del piacere terreno, dell'amore leggero e insaziabile. Dal Beffatore di Siviglia e Convitato di pietra di Tirso de Molina al teatro di Molière, dal Don Giovanni di Hoffmann all'opera mozartiana su libretto di Lorenzo Da Ponte, che ha eclissato ogni successo dei precedenti musicali. Il testo poetico qui presentato si riferisce all'opera che andò in scena a Praga il 29 ottobre 1787, è conservato oltre che dalla partitura mozartiana autografa, da tre libretti stampati a Vienna, a Praga e ancora a Vienna fra l'estate 1787 e la primavera del 1788.
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Dettagli

1995
1 gennaio 1997
XXVIII-131 p.
9788806134259

Voce della critica


recensione di Monaco, L., L'Indice 1995, n. 7

Come si sa, il compito di un'edizione critica è quello di presentare un testo restituito alla sua veste originale, garantendo la possibilità di controllare e di ricostruire i vari stadi di alterazioni da esso subite. Ma con i libretti d'opera, testi in movimento per eccellenza, la nozione di "originale" si fa problematica: qui il lavoro dell'editore critico consiste soprattutto nel rendere ragione degli stati di trasformazione subiti dal libretto e di permetterne una lettura comparata. Il "Don Giovanni" è un'occasione ghiotta per la nobiltà del soggetto e per la complessità della situazione testuale: sono infatti quattro gli stadi del testo, tre piuttosto noti (il libretto della rappresentazione praghese del 1787, quello della successiva recita viennese, la partitura autografa), più la versione stampata a Vienna nell'estate del 1787, incompleta e mutila delle ultime pagine. L'opera che abitualmente conosciamo, peraltro, risponde a una 'vulgata' che, "sia nella stampa sia nella prassi esecutiva, ha spesso contaminato con spregiudicatezza lezioni presenti nei tre libretti e nella partitura, senza preoccuparsi della loro collocazione originaria". Per contro questa nuova edizione del libretto di Da Ponte permette una visione globale delle varie realtà testuali senza ricorrere a una stampa sinottica, ma facendo seguire a un testo base - quello della prima esecuzione, l'unico puntualmente collazionabile con la partitura autografa - un apparato di varianti rigorosamente curato e di chiara consultazione. Si raggiunge così una più sicura leggibilità del testo dell'edizione praghese, ovviamente emendato da refusi ed errori (tutti scrupolosamente indicati), che quindi presenta qualche diversità rispetto alle edizioni italiane. L'aver messo a confronto in modo filologicamente sicuro i quattro testi permette alla curatrice di ritornare sui rapporti tra librettista e compositore.
A volte le divergenze tra libretti e partitura rivelano sfumature di gusto e di interpretazione tra musicista e librettista, ma anche la capacità del compositore di appropriarsi completamente del testo, sviluppandone ed esaltandone le potenzialità, con piccole variazioni interpuntive o sintattiche, con trasposizioni, inserimenti e interazioni che ricaricano di significati le battute. Dove invece le varianti si distribuiscono tra i vari testimoni, sono riconoscibili le tappe di un processo di aggiustamento per interventi successivi e riscritture, frutto di una continua collaborazione che coinvolge anche aspetti scenici e raggiunge i risultati più alti quando affianca alla qualità della musica la consumata abilità del librettista nel percorrere i variegati registri linguistici ed espressivi nei quali si svolgono le individualità dei personaggi. Al lettore è così lasciata la possibilità di compiere questi e altri percorsi, muovendosi tra testo, apparato e appendici di un'edizione che appare finalmente adeguata alla fisionomia del "Don Giovanni", opera dotata di "singolare potenzialità ermeneutica, tradotta in una storia della ricezione tra le più ricche che la cultura occidentale conosca".

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Conosci l'autore

Lorenzo Da Ponte

(Ceneda, oggi Vittorio Veneto, 1749 - New York 1838) scrittore italiano. Tipico avventuriero settecentesco, inquieto ed estroso, peregrinò per tutta l’Europa e, per interessamento di A. Salieri, fu poeta di corte a Vienna. Emigrò poi negli Stati Uniti, svolgendovi varie attività, fra cui quella di professore di lingua e letteratura italiana. Il suo nome è legato a quello di Mozart, per il quale scrisse i tre felicissimi libretti Le nozze di Figaro (1786), Don Giovanni (1787) e Così fan tutte (1790). Interessanti, anche se redatte con intenti apologetici, sono le Memorie (pubblicate in primo abbozzo nel 1807, in stesura definitiva nel 1823-27 e nel 1829-30), ricche di vivaci descrizioni e di giudizi su personaggi e ambienti.

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