Dombey e figlio

il figlio del titolo non è il protagonista non lo è mai stato

Il libro è veramente interessante. Non è il migliore ma lo consiglio, è una lettura piacevole e interessante.

È il romanzo più cupamente austero di Dickens. Naturalmente non poteva farci mancare uno stuolo di personaggi più leggeri, bonari e positivi o idioti ed evanescenti, ma le figure oscuramente sinistre riescono a stendere la loro ombra su tutta l’opera. Dombey padre, prigioniero delle sue ossessioni, Edith Granger, di un’inflessibilità che definire allo zero assoluto sembra volerla riscaldare, James Carker, un Uriah Heep di classe superiore, non trovano quasi riscontro altrove. E non lo trova neppure Dombey figlio, una figura magica, un bambino quasi soprannaturale, dotato di un fascino imperscrutabile che attrae ed inquieta chiunque gli venga a contatto. Segnalo un pezzo di bravura: la fuga in Francia, con cavalli, diligenze, ferrovie e contrattempi, che ci lascia con il fiato sospeso. Nessun’opera visiva, pur col montaggio più frenetico e audace, sarebbe in grado di fare altrettanto.