Domani non sarò più re

Mi ha fatto un gran effetto questo libro. Uno strano effetto. L'ambientazione Dolomitica di trincea ti riporta alla I° Guerra Mondiale, ma il linguaggio crudo ed immediato, ed i riferimenti storici, sociali e culturali, sono contemporanei. Hai immediatamente un senso di sfasamento e non capisci; rimane una non meglio definita 'ultima guerra', sospesa nel tempo, surreale. L'esperienza che non appartiene alle nostre generazioni ed evocata da sempre con echi lontani dai libri di storia, grazie all'intelligente escamotage linguistico, viene traslata su un terreno 'famigliare', che senti vicino e che ti arriva dritta come se la stessi vivendo ora, tu, sulla tua pelle, non su quella dei tuoi nonni o bisnonni. Non ho letto molte storie sull'argomento e non è il mio argomento preferito, ma questa è la lettura sulla guerra più efficace, più coinvolgente ed empatica che mi sia capitata. E' geniale, originale, sentita, struggente, misteriosa, profonda e per essere la coraggiosa opera prima di un giovane scrittore, al quale vanno i miei complimenti, è un risultato davvero notevole. Da leggere.