Il dolce domani

Il libro è bello e ben scritto .Tuttavia non mi ha suscitato nessuna emozione e la protagonista mi è apparsa troppo statica e piatta. Ho apprezzato molto la storia e i personaggi secondari.

E molto interessante lo consiglio vivamente

Sayoko ha avuto un incidente nel quale è morto il suo ragazzo Yoichi e lei è rimasta gravemente ferita. Il libro racconta la sofferta elaborazione del lutto: i sensi di colpa per essere sopravvissuta; il vuoto esistenziale; la scelta di restare in contatto con Yoichi occupandosi dele sue sculture; i rimorsi per non avere vissuto più intensamente la relazione e non avere avuto un figlio; il rifiuto di altre relazioni amorose e della sua stessa femminilità. Racconta anche del difficile ritorno alla normalità, grazie all'aiuto dei genitori; all'affetto che continua a legarla alla famiglia di lui; all'amico gay e al gestore vedovo di un locale. Alla fine prevale la consapevolezza che la vita continua, il passato non la tiene più prigioniera e dal fondo si può solo risalire. I protagonisti sono giovani, universitari, artisti, cui piace andare per locali, andare alle terme, convivere e fare sesso. Ma sono anche diversi con una profonda spiritualità e misticismo. Hanno un rapporto speciale con i defunti. Sayoko quando è in coma, in una condizione di premorte, rivede il nonno morto e resta per sempre in contatto con l'altra dimensione. Riesce a vedere i fantasmi come la dolce signora madre del ragazzo gay. Vivono una sorta di panteismo o di animismo, come se anche le cose e la natura avessero un'anima per noi umani: la ragazza trova conforto e rifugio nella figura protettiva del monte e nel caldo abbraccio della città di Kyoto. La scrittura è semplice, non c'è un ritmo incalzante o colpi di scena ma tanta psicanalisi e un continuo svisceramento degli stati d'animo suscitati dai gesti, dai luoghi, dagli incontri di ogni giorno. Poca azione, tanta introspezione. Il tutto descritto con la meticolosità giapponese, capace di far diventare una cerimonia anche bere un tè. La protagonista riesce a gratificarsi anche con piccoli piaceri insignificanti: accompagnare un pane francese aromatizzato all'aglio con un cetriolo; ristorare il corpo sul tatami... Piacevole da leggere.