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Recensioni La disumanizzazione tecnologica. Il destino dell'arte nell'epoca delle nuove tecnologie

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Il fine ultimo della tecnologia è quello di sostituire il mondo naturale con un mondo tutto proprio, interamente dominato dai suoi processi e dai suoi prodotti, in cui ogni traccia dell'umano è destinata a essere liquidata. A questa disumanizzazione in atto consegue un movimento analogo e irreversibile nel campo dell'arte: dileguatosi ogni orizzonte tragico e svanita la possibilità di elaborare simbolicamente una realtà ridotta a banale dato di fatto, l'artista più attento e consapevole non può che assumere questo mondo fluttuante e asemantico come suo oggetto, tematizzando nel suo lavoro quel fragore indistinto di energia che lo regola e lo pervade. I primi segni del mutamento compaiono già in alcune avanguardie storiche: personaggi come Gabo, Pevsner e Moholy-Nagy compiono il passaggio decisivo dalla desueta figura della "personalità artistica" a quella del "ricercatore estetico" che, senza rinunciare alla volontà di estetizzazione, si rende conto che l'atteggiamento artistico deve ora coniugarsi con la ricerca scientifica e la conoscenza tecnologica. Un volume che segue le diverse forme artistiche del Novecento (musica, danza, pittura, fotografia, cinema) nel loro progressivo affrancarsi da ogni eredità, per raggiungere una nuova dimensione significante situata al di là dell'arte e dopo di essa. )
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