Distanza ravvicinata. Storie del Wyoming. Vol. 1

La vastità di una terra inospitale ed estrema, l'angustia della vita di uomini e donne assediati dalla solitudine, alle prese con la sopravvivenza e che si interrogano tacitamente su ciò che può dare un senso all'esistenza. Questi sono i temi che percorrono trasversalmente la prima serie di storie del Wyoming. L'individualismo che si fa ferocia, il passato che è àncora e fardello, la paura che porta a rinunciare a una vita autentica, la disperazione si incarnano in personaggi indimenticabili. Ma protagonista assoluta è la natura, che con indifferenza volge il suo corso all'infinito e non si ferma a guardare la tragedia umana che quotidianamente va in scena. Con una scrittura ruvida capace di rendere la violenza di quel mondo, Annie Proulx crea figure che come eroi del mito si trovano a lottare contro un destino avverso e costruisce storie che varcano i confini del regionalismo per assurgere a emblemi universali.

Sarò sincera, non tutti i racconti di questa raccolta mi hanno convinta, ma quelli che mi hanno convinta hanno lasciato un segno indelebile. Grazie ad Annie Proulx, di cui avevo già letto il più famoso avviso ai naviganti, ho avuto uno spaccato vero, spiazzante e crudo di quello che è un modo di vivere sicuramente mille mila volte distante dal mio e non solo per questioni geografiche. Sicuramente il racconto più famoso è quello da cui poi è stato tratto il film i segreti di Brokeback mountain e al di là dell'ovvietà per cui sicuramente i racconto è migliore del film, per capire quel racconto a mio avviso è più che necessario leggere tutti gli altri racconti che arrivano prima, sia quelli memorabili che quelli un po' meno.

Lo stile di Annie Proulx è qualcosa che ti rimane sottopelle. All'apparenza grezzo e superficiale, nella semplicità sta tutta la sua potenza distruttiva. Personaggi comuni che affrontano la traversie della vita con una sofferenza impossibile da ignorare anche molto tempo dopo aver terminato la lettura.