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inevitabilmente quando mariah carey pubblica un album la stampa è un pò scettica, sembra quasi che sia lecito aspettarsi un'opera di spessore pari ai dialoghi di platone, dimenticando che pur con le sue celebri 5 ottave d'estensione si tratta pur di una diva internazionale, e che diva, l'essenza delle vendite su larghissima scala. Perchè allora criticarla tanto se dopo un album che l'ha resa incredibilmente coraggiosa e peculiare, Mariah non si arrischia subito in nuove avventure ma preferisce fare il punto della situazione? Parte in modo piuttosto frizzante, con (e ti pareva) la hit da numero uno heartbreaker, con tanto di jay z come ospite e video milionario, e subito ci regala una delle ballad meglio riuscite della sua carriere, 'can't take that away'; a seguire ritornano le atmosfere sensuali e fatate del disco precedente, ahimè non proprio all'altezza, la graziosa bliss, seguita dal primo vero scivolone, il duetto con usher how much in cui mariah si lascia andare all'anonimato delle produzione r'n'b onnipresenti in radio. In 'after tonight' riprende sempre senza eguagliarlo lo stile di my all; per il resto nel disco merita di essere citata la cover di turno, 'against all odds', in cui ancora una volta l'artista non ci delude, adattando perfettamente il brano al suo stile; 'petals', il vero pezzo da ricordare, un delicata poesia in cui valgono le parole profonde e dolorose più degli acuti; 'thankgod i found you', altra numero uno in pieno stile mieloso che tanto piace a noi devoti della carey; 'crybaby', duetto con snoop dogg, ben prodotta e per nulla banale. Insomma, non sarà certo l'originalità e l'ispirazione di butterfly, alcuni pezzi sono dei riempitivi, ma le idee, anche se forse troppo disomogenee, ci sono e per tutti i gusti.
il disco che inevitabilmente fece crollare la carey,per motivi artistici ,va detto e non privati,un calo di stile fulmineo e davvero incomprensibile che in piccola parte e stato colmato con gli ultimi album ma solo in parte.
voce sempre più in declino e repertorio che la segue di paripasso... un pessimo augurio per il nuovo millennio...
Recensioni
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